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Repubblica/Milano: Giugno a scuola per gli studenti in debito formativo

INNOCENTE PESSINA (Preside liceo classico Berchet)

26/08/2007
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la Repubblica

Noi presidi proponiamo che a giugno gli studenti con materie insufficienti frequentino lezioni di alcune ore al giorno, per tre settimane. Per chi non ha debiti da saldare la scuola terminerà, regolarmente, attorno al 10 giugno, per gli altri invece le lezioni saranno prolungate di tre settimane. A fine mese poi, gli insegnanti verificheranno la preparazione dei ragazzi attraverso un esame, orale o scritto, e a quel punto il Consiglio di classe si esprimerà per la bocciatura o la promozione.
Il semplice ritorno agli esami a settembre deresponsabilizzerebbe la scuola dal dovere di farsi carico degli studenti con lacune. Fra gli aspetti positivi della nostra proposta, mi sembra invece di poter sottolineare come in questo modo toccherebbe alla scuola di portare gli studenti a un sufficiente livello di preparazione e, d´altro canto, sulle famiglie non graverebbe la necessità di ricorrere a lezioni private che, tradizionalmente pagate in nero, altro non fanno che incrementare l´evasione fiscale. Non ultimo, i corsi e gli esami a giugno solleverebbero i ragazzi e le famiglie dall´incombenza del ripasso e della preparazione agli esami durante le ferie estive.
Per quanto riguarda i fondi per sostenere i corsi, sarà sufficiente spostare gli stanziamenti che ad oggi si utilizzano per i recuperi durante l´anno e concentrarli nelle tre settimane di fine giugno. Un esempio concreto, il Liceo classico Berchet di cui sono preside: 52 classi, 30 ore di corsi ciascuna. Nel mese di giugno si potrebbero finanziare 1.500 ore di lezione che, divise per tre settimane di sei giorni ciascuna, permetterebbero di istituire più di 83 ore quotidiane per un totale di 20 corsi con 20 diversi insegnanti i quali, disponendo per contratto di 32 più 4 giornate di ferie, in giugno sono a disposizione della scuola.
Un´ulteriore proposta, ma qui sarebbe necessaria un´ordinanza legislativa, potrebbe essere quella che dopo due-tre anni di debito reiterato, si passasse alla bocciatura d´ufficio: l´obiettivo è sempre quello che i debiti formativi non saldati abbiano una ricaduta sul percorso scolastico degli studenti dal momento che ad oggi la situazione è davvero imbarazzante. Bisogna infatti ricordarsi che ci sono addirittura debiti che vanno a "estinguersi da soli". Ai licei classici, solo per fare un esempio, il debito in geografia al passaggio al terzo anno è "abbonato" dato che, a partire dal liceo, l´insegnamento decade. Proseguendo con le incongruenze, oggi per uno studente sarebbe possibile maturarsi al liceo classico senza aver mai aperto un libro di greco: ogni anno riceverà sì il debito ma, pur non saldandolo, una materia sotto il sei non rappresenta una condizione sufficiente per la bocciatura.
La situazione migliorerà nel 2008/2009 quando chi durante gli ultimi tre anni non avrà saldato anche solo un debito, non sarà ammesso all´esame di maturità. Ma non basta, bisogna trovare una soluzione a una situazione che deresponsabilizza gli studenti e permette loro di proseguire gli studi con diverse lacune nella preparazione.
INNOCENTE PESSINA
(Preside liceo classico Berchet)


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