Repubblica-La Moratti apre ai sindacati sulla riforma e lancia un'idea "Storia dell'arte alle elementari"

LA SCUOLA
La Moratti apre ai sindacati sulla riforma e lancia un'idea
"Storia dell'arte alle elementari"

Amore per il bello Dobbiamo insegnare ai bambini il rispetto per il nostro patrimonio artistico
bisogna trattare Voglio concordare con i docenti modi per valorizzare la loro funzione
MARIO REGGIO

ROMA - La storia dell'arte verrà insegnata alle elementari. Lo annuncia il ministro Letizia Moratti in un'intervista al settimanale "Donna Moderna", in edicola oggi. "La storia dell'arte insegna l'amore e il rispetto per il bello. Naturalmente utilizzando la storia dei personaggi più importanti - precisa - per renderla interessante ai bambini". Ma al di là delle anticipazioni e delle promesse l'agenda del ministro dell'Istruzione prevede impegni urgenti e di non facile soluzione. Oggi, infatti, parte il confronto con confederali e Snals sul rinnovo del contratto della scuola. I sindacati si presentano all'appuntamento agguerriti e pronti alla mobilitazione. "È ora di passare dalle dichiarazioni di intenti all'assunzione di impegni certi del governo - annuncia Massimo Di Menna, segretario nazionale della Uil scuola - le retribuzioni dei docenti sono ferme al '95, e negli ultimi dieci anni gli investimenti nella scuola sono scesi in rapporto al Pil. Siamo in attesa di sapere quanti soldi il governo intende destinare al contratto". Per il momento il ministro Moratti non scopre le carte e lancia un messaggio conciliante. "Credo si debba studiare insieme con i sindacati un percorso che valorizzi la funzione docente - ha dichiarato intervenendo ieri al forum dell'associazione Tre Elle sulle prospettive della scuola italiana - e che consenta alla scuola di incrementare la sua qualità". Un invito alla concertazione anche sul problema della valutazione degli istituti, dell'apprendimento degli studenti e del lavoro dei docenti. "Credo che il sistema di valutazione possa aiutare a migliorare il livello di apprendimento e spingere i ragazzi a studiare - ha proseguito - tutto questo sarà opportuno farlo con l'accordo dei sindacati". E sulla valutazione degli insegnanti è intervenuto il presidente dell'associazione Tre Elle, Umberto Agnelli: "È indubbio che nella scuola italiana il numero dei docenti è molto elevato. Occorre trasformare la numerosità degli insegnanti da onere in opportunità - ha dichiarato - incentivando i migliori a concorrere per ricoprire nuove funzioni. Ad esempio di promoter di collegamenti con il mercato del lavoro o di tutor di supporto specialistico a chi è debole, ma anche a chi eccelle. La scuola italiana è comunque in linea con l'Europa migliore quanto a riforme e spese per l'istruzione".
A proposito di riforme, a che punto è la legge delega sulla scuola approvata dal Consiglio dei ministri? "Ha un percorso parlamentare che è avviato e mi auguro che essa possa andare in porto - risponde il ministro Moratti - perché ci sono 80 mila famiglie che aspettano la possibilità di iscrizione dei propri bambini a scuola, se lo vorranno, in forma anticipata". Una preoccupazione legata a problemi reali. Molto difficilmente, infatti, il Parlamento riuscirà ad approvare la delega in tempo utile, tale da permettere a scuole materne ed elementari di organizzare gli ingressi anticipati. Cosa succederà allora? La sottosegretaria all'Istruzione Valentina Aprea non ha dubbi: "Se non si farà in tempo vareremo un decreto che permetta di anticipare alcuni dei provvedimenti previsti dalla legge delega".