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Repubblica-La Cisl: il Patto ora è da verificare. L'Ulivo: bugie smascherate sul bonus fiscale

POLEMICA La Cisl: il Patto ora è da verificare. L'Ulivo: bugie smascherate sul bonus fiscale Bonanni: il governo parli chiaro su entrate e uscite Per metà degli italiani sconti ridotti al mi...

29/01/2003
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la Repubblica

POLEMICA
La Cisl: il Patto ora è da verificare. L'Ulivo: bugie smascherate sul bonus fiscale

Bonanni: il governo parli chiaro su entrate e uscite
Per metà degli italiani sconti ridotti al minimo negli stipendi di gennaio. I sindacati chiedono chiarezza. Errani: è una discriminazione
LUISA GRION

ROMA - La sorpresa in busta paga non è piaciuta a sindacati e opposizione che chiedono sia fatta chiarezza su quanto davvero entra nelle casse delle famiglie e quanto ne esce.
La riforma Tremonti introdotta con le nuove deduzioni debuttate negli stipendi di gennaio ha aperto infatti una frattura fra quelle Regioni che quest'anno chiederanno il versamento di addizionali (perché varate l'anno precedente) e quelle che invece si sono viste bloccare, con la Finanziaria 2003, la possibilità di applicare nuove tasse locali. La differenza non è da poco sia per le casse delle amministrazioni locali sia per quelle delle famiglie. Già perché per i contribuenti che vivono e pagano le tasse nelle sei regioni che hanno applicato l'addizionale (Lombardia, Piemonte, Veneto, Puglia, Marche e Umbria) i vantaggi legati ai nuovi sgravi voluti da Tremonti finiranno per essere ridotti se non addirittura annullati dalla imposta locale. Stessa cosa per chi abita nelle città - tutte le maggiori - che hanno alzato dello 0,2 per cento l'addizionale comunale. Messi insieme i casi "sfortunati" coprono più o meno il 50 per cento della popolazione.
La divergenza fra promesse effettuate e mantenute non piace a Raffaele Bonanni, segretario confederale della Cisl: " E' ora che il governo centrale e le amministrazioni locali si prendano le loro responsabilità e indichino in modo trasparente quali sono le entrate e quali le uscite - ha detto - Questa fatto che la mano destra non sappia o non voglia sapere cosa fa la sinistra è inaccettabile. Le partite di giro, per quanto ci riguarda, non sono previste quindi chiediamo che si ripristini una seria politica dei redditi che tenga conto anche di prezzi, tariffe e delle sempre più imbarazzanti tasse locali".
Polemico anche il presidente dell'Emilia Romagna Vasco Errani. "La scoperta sulle addizionali regionali crea una disparità fra quelle amministrazioni che hanno potuto usufruirne e quelle che invece sono rimaste bloccate nel divieto dell'ultima Finanziaria" commenta "Ma non solo: conferma che non è possibile annunciare una riduzione delle tasse producendo tagli i cui costi - pesantissimi - saranno poi pagati dai cittadini sotto forma di tributi locali. Il governo prosegue su una strada sbagliata: fa finta che la spesa pubblica centrale e quella regionale o comunale siano due entità separate. Invece di annunciare miracoli che non si realizzano bisogna varare una nuova regia fondata sulla collaborazione fra governo e autonomie. Qui invece si gioca a scaricare le responsabilità a danno dei contribuenti ".
Protesta anche la Margherita: "Ancora una volta il governo di centrodestra ha ingannato gli italiani. Dalle nuove buste paga emerge con nettezza la verità sulla tanto sbandierata riduzione delle tasse" ha detto Mario Lettieri, segretario della Commissione finanze della Camera. "E' il solito gioco delle tre carte, ma l'attività di governo richiede rigore, non trucchi".


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