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Repubblica it-Sciopero-Guerra di cifre col ministero

Adesioni del 40% allo sciopero di oggi indetto dai sindacati esclusa la Cgil. Il ministero: "Partecipazione bassa, solo del 14%" Prof contro la Finanziaria Guerra di cifre col ministero ROMA...

14/10/2002
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la Repubblica

Adesioni del 40% allo sciopero di oggi indetto dai sindacati
esclusa la Cgil. Il ministero: "Partecipazione bassa, solo del 14%"
Prof contro la Finanziaria
Guerra di cifre col ministero

ROMA - Per maggiori investimenti nella scuola e garanzia di nuove immissioni in ruolo per gli insegnanti. Contro la Finanziaria che non prevede nuove risorse e azni le taglia e non valorizza la professionalità. Questi i principali obiettivi di insegnanti e personale scolastico di Cisl, Uil, Snals, Gilda e Unicobas che hanno incrociato oggi le braccia per un'intera giornata di sciopero (la Cgil-Scuola sciopererà invece il 18 ottobre, data scelta per astenersi dal lavoro anche dai Cobas).

Sullo sciopero, l'usuale balletto di cifre. Una protesta riuscita quella di oggi secondo la Cisl: la scuola ha aderito "in modo significativo" allo sciopero 'della scuola per la scuola' e in particolare, per quanto riguarda i docenti, "i dati parziali in nostro possesso evidenziano un'adesione superiore al 40%". Queste le stime del segretario generale della Cisl Scuola Daniela Colturani.

Secondo Colturani, questo è un "forte segnale che impone al governo di rivedere le politiche scolastiche, a partire dalle scelte in discussione con la legge finanziaria. Investimenti per la scuola pubblica statale e un rinnovo contrattuale che valorizzi le diverse professionalità, a partire dai docenti, sono le condizioni indispensabili - ha concluso il segretario generale della Cisl Scuola - per realizzare una scuola di qualità di tutti e per tutti".

Ancora più ottimistiche le stime dello Snals: la proiezione dei dati parziali "ma significativi, delle adesioni allo sciopero di oggi, sono pari ad oltre il 50%" e "testimonia che il sindacato ha saputo giustamente interpretare le istanze della categoria". secondo il segretario generale dello Snals Fedele Ricciato. Gli operatori della scuola, ha sottolineato Ricciato, "respingono la politica scolastica del governo e, in particolare, quella riguardante il personale. Il piano finanziario pluriennale per la scuola, un contratto di svolta per l'adeguamento delle retribuzioni a livello europeo, l'immissione in ruolo del personale, la stabilità degli organici e la soluzione al precariato - ha proseguito - sono scelte obbligate alle quali il governo non può più sfuggire".

La scuola reale, ha concluso il leader Snals, "chiede al governo e al ministro Moratti una svolta significativa, senza la quale l'azione di protesta continuerà fino a quando non saranno reperite le risorse economiche indispensabili per la difesa della qualità della scuola statale e per un contratto 'europeo'".

Le stime dei sindacati non corrispondono quelle del ministero secondo il quale l'adesione alla protesta di oggi è stata solo del 14,68 per cento del personale. Secondo dati parziali rilevati dal ministeron nelle 6.554 scuole rilevate (su 10.721) hanno scioperato 82.215 dipendenti.

Le principale manifestazioni di oggi a Roma con circa 3.000 insegnanti aderenti alla Gilda, secondo la stima del coordinatore nazionale del sindacato Alessandro Ameli, che hanno protestato dalla mattina a Montecitorio. Palloncini colorati, bandiere gialle e tanti striscioni per chiedere di "cambiare la Finanziaria" e assicurare investimenti "veri" per la scuola. Gli aderenti a Unicobas hanno organizzato un sit-in sotto il ministero dell'Istruzione.
Non ci sono ancora dati ufficiali, ma gli organizzatori parlano di una adesione alla protesta più che buona. Secondo Ameli, avrebbero aderito, complessivamente, oltre il 35% dei docenti delle diverse sigle e la maggior parte delle scuole sarebbero rimaste chiuse.

Cartelli e striscioni contro "un governo ed una Finanziaria che mortificano la scuola e gli insegnanti" in un sit-in di protesta dinanzi alla direzione scolastica regionale con protagonisti, non gli studenti, ma gli operatori della scuola, dai presidi ai precari, provenienti da tutta la Puglia: questo il metodo scelto a Bari dalle segreterie di Cisl, Uil e Snals scuola per partecipare alla giornata di sciopero nazionale della scuola.

A Palermo sono stati circa 300 tra docenti e personale tecnico ha scendere in piazza davanti alla sede del Provveditorato agli Studi, in via Praga. Successivamente un corteo si è snodato per le vie del centro di Palermo e si è sciolto a piazza Castelnuovo. Tra le richieste dei partecipanti al corteo quella di cambiare la riforma scolastica del ministro Moratti e di rivedere la Finanziaria per quel che concerne il settore scolastico.

(14 ottobre 2002)


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