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Repubblica it. Gelmini: Nessun 7 in condotta, poi tagliamo i conservatori

Il ministro in un'audizione alla commissione Cultura della Camera

01/08/2008
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la Repubblica

Il ministro in un'audizione alla commissione Cultura della Camera
precisa la portata del Ddl che presenterà sabato al Consiglio dei ministri

Gelmini: "Nessun 7 in condotta ma i bulli a rischio bocciatura"

E sui conservatori fa sapere: "Settanta sono troppi, vanno selezionati"Sconcerto dei deputati del Pd: "O è una svista, o si tratta di grave superficialità"

ROMA - Nessun ritorno del 7 in condotta, ma lo studente che viola le regole, rendendosi colpevole di episodi di violenza o bullismo, rischierà la bocciatura a causa del suo comportamento. Lo ha ribadito il ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, Mariastella Gelmini, parlando del disegno di legge che porterà domani in Consiglio dei ministri.

In un'audizione alla commissione Cultura della Camera, il ministro ha spiegato che si tratta di "una norma-manifesto e di principio, che vuole rimettere ordine nella scuola".

"Presenteremo un ddl - ha spiegato - che non prevede la reintroduzione del sette in condotta ma l'introduzione di una norma legislativa che permetterà di recepire anche la funzione educativa, perché credo che la scuola debba recuperare oltre alla funzione di trasmissione di saperi e conoscenze anche, appunto, quella educativa".

Ricordando i numerosi casi di bullismo registrati negli ultimi mesi dalla cronaca, Gelmini ha osservato che è giusto cercare di capire, come già il ministero fa da tempo, le ragioni all'origine del fenomeno, ma serve anche altro: "Se non c'è un minimo deterrente, alla fine la 'moral suasion' non basta".

Rispondendo a una domanda nel corso dell'audizione, Gelmini ha aggiunto che i conservatori in Italia sono un numero eccessivo: "Settanta sono troppi, dobbiamo selezionarne solo alcuni. Degli altri, se proprio vorranno, se ne occuperanno gli enti locali", ha annunciato Gelmini. Ipotesi che ha suscitato la forte contrarietà dei deputati del Pd presenti in commissione: "Ci chiediamo se sia stata una svista dovuta a una risposta non preparata, 'a braccio' o se invece siamo di fronte a una grave superficialità".


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