Repubblica-Insegnanti, fuga per la pensione metà soffre di stress da ansia

SINDROME
Il 36% delle richieste di inabilità presentate all'Inpdap proviene dalla categoria dei docenti
Insegnanti, fuga per la pensione metà soffre di stress da ansia
Il "burnout" colpisce nel mondo della scuola il doppio che in altre categorie
ROBERTO BIANCHIN

MILANO - L'ansia, sui banchi di scuola, non colpisce solo gli alunni alle prese con gli esami, le interrogazioni, i compiti in classe. Ma tocca anche, sia pure per motivi diversi, gli insegnanti, che devono vedersela ogni giorno con i problemi eternamente irrisolti della scuola, con le bizze dei loro studenti, dei genitori, con le pretese dei presidi e, spesso, l'invidia dei colleghi. Uno stress da ansia che provocherebbe addirittura, a molti insegnanti, una vera e propria malattia, chiamata la "sindrome del burnout", termine inglese che letteralmente significa "scoppiato". Una psicopatologia di cui soffrirebbe la metà degli insegnanti che richiedono, appunto per questo motivo, il prepensionamento. Spinti tra l'altro anche dall'estrema incertezza che aleggia sulle pensioni in questo momento. Gli insegnanti costituiscono infatti il 18% dei dipendenti iscritti alle casse pensioni Inpdap, ma rappresentano ben il 36,6% delle richieste di inabilità. Lo sostiene una ricerca ("Burnout e patologia psichiatrica negli insegnanti"), condotta da sei medici e psichiatri italiani per conto dello "Studio Getsemani" di Milano, che ha esaminato i risultati degli accertamenti sanitari di inabilità al lavoro svolti dalle Asl tra il '92 e il 2001, per un totale di 3.049 casi clinici.
"I risultati dimostrano che la categoria degli insegnanti è soggetta a una frequenza di patologie psichiatriche pari a due volte quella della categoria degli impiegati, due volte e mezzo quella del personale sanitario e tre volte quella degli operatori", spiega Vittorio Lodolo d'Oria, medico e primo firmatario della ricerca dello "Studio Getsemani". I ricercatori hanno scoperto che questa "sindrome del burnout", derivante da un "accumulo cronico di stress", colpisce soprattutto gli insegnanti che hanno un'età media di 48 anni, e che, per una serie di fattori, hanno perso ogni interesse ed entusiasmo nel loro lavoro, finendo per sentirsi "soli e abbandonati" dalle istituzioni, dagli studenti e dalla stessa comunità scolastica, diventando così dei soggetti molto fragili "preda della tristezza e dell'angoscia". Alcuni di loro finiscono anche per lasciarsi andare ad atteggiamenti di disistima, isolamento, sfiducia, e nei casi estremi, a cercare rifugio nell'alcol e negli psicofarmaci.
I sintomi della "malattia", sono quelli tipici dello stress: ansia, irritabilità, nervosismo, panico, insonnia, disturbi gastrointestinali. E poi, atteggiamenti distaccati e apatici riguardo al lavoro, assenze e ritardi da scuola, mancanza di dialogo, e addirittura la perdita dell'autocontrollo. Tra i principali "fattori usuranti" vi sarebbero i rapporti con i colleghi, gli studenti e i loro genitori. Questi ultimi non sarebbero più "alleati" degli insegnanti, ma sarebbero diventati dei "sindacalisti dei figli", confinando i docenti "dietro il banco degli imputati". Inoltre, ad aggravare la situazione, interverrebbe la conflittualità con i colleghi di lavoro che "non sono abituati a lavorare in squadra". Di qui l'esigenza, sostenuta dai medici, di "curare" gli insegnanti istituendo, con un'apposita legge, una "équipe psicologica di supporto per i docenti".