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Repubblica-Genova-Scuola, la mina delle diciotto ore

La nuova norma della Finanziaria, risparmi all'osso ma a scapito della continuità didattica Scuola, la mina delle diciotto ore "Economie a danno dei giovani" DANIELE GRIL...

28/08/2003
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la Repubblica

La nuova norma della Finanziaria, risparmi all'osso ma a scapito della continuità didattica
Scuola, la mina delle diciotto ore "Economie a danno dei giovani"
DANIELE GRILLO


"Il problema dell'anno scolastico 2003-2004? Le cattedre di 18 ore". Non ha dubbi il preside del liceo scientifico Lanfranconi di Voltri Sergio Canazza. Quest'anno lo scoglio più complicato da affrontare, per chi lavora dietro le quinte del pianeta scuola, è rappresentato proprio dall'applicazione di una delle norme contenute nella finanziaria 2003. "Poniamo un esempio - continua Canazza - se un docente di filosofia e storia prima teneva solo la terza, la quarta e la quinta di una stessa sezione, da quest'anno dovrà insegnare anche in una classe di un altro corso. Questo provocherà grossi disagi per la continuità didattica, perché gli studenti di alcune sezioni avranno ogni anno un docente diverso". Ma andiamo con ordine. I diversi ordinamenti scolastici prevedono per ogni disciplina della scuola secondaria una quantità di ore settimanali d'insegnamento per ogni classe. L'insegnamento di una data disciplina su diverse classi costituisce una cattedra, cioè un posto che viene assegnato a un professore che per contratto deve svolgere 18 ore di lezione la settimana. Capita però che la somma delle ore di insegnamento della disciplina nelle classi non raggiunga le 18 ore comprese nel contratto.
E qui nasce il problema. Fino all'anno scorso il docente che aveva meno di 18 ore di lezione restava a disposizione della scuola, per fare supplenze o altre attività formative. L'espressione "a disposizione" significa che l'insegnante poteva essere utilizzato nelle ore così indicate per effettuare supplenze oppure per svolgere attività come corsi di recupero, progetti, gruppi di lavoro. Accanto a quella della continuità didattica si presenta quindi la questione relativa alle supplenze.
"In effetti ci mancheranno dei docenti per le sostituzioni - dice il preside del liceo artistico Klee Adriano Bertolini - questo ci porterà qualche difficoltà in più anche per le attività extra". L'avversione per la nuova norma sembra non coinvolgere più di tanto il preside del classico D'Oria Salvatore Di Meglio. "Il passaggio alle 18 ore non crea molti problemi per i licei classici - dice Di Meglio - qui la maggior parte delle cattedre era già impostata in questo senso". Nei licei classici, infatti, una cattedra come quella di Storia e filosofia comportava già 18 ore a settimana di lezioni in classe, negli scientifici invece la stessa cattedra fino all'anno scorso era di 15 ore di insegnamento più 3 "a disposizione". "Tuttavia - precisa Di Meglio - non si può non evidenziare che questo provvedimento rappresenta il tentativo di fare economia all'"osso", sottraendo posti di lavoro e risorse ai giovani. Noi per esempio quest'anno rimetteremo "sul mercato" mezza cattedra di lingue straniere e una di matematica".
Continuando invece l'indagine dei "numeri" relativi alle nuove iscrizioni registrate dagli istituti genovesi appare significativo il successo degli istituti tecnici. Al Montale di via Sciaccaluga quest'anno entreranno 240 nuovi studenti, che andranno a formare sei diverse sezioni da 25-27 allievi. "Nelle sezioni del commerciale ci sarà un aumento del 30% degli studenti - dichiara soddisfatto il preside dell'istituto Giovanni Iozza - per il professionale l'incremento si attesta intorno al 20%". Lieve crescita anche per la realtà Gastaldi-Giorgi, che ha registrato 240 nuovi iscritti che andranno smistati nelle 9 sezioni previste, una in più dell'anno scolastico 2002-2003. Cresce inoltre il numero degli aspiranti ragionieri all'Abba di Teglia, piccola realtà della Valpolcevera che da quest'anno darà la possibilità a un numero limitato di studenti di conseguire la patente informatica europea.


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