Repubblica-Genova-"Ma che brutta scuola è solo un diplomificio

Alla vigilia degli esami, dibattito infuocato LA CITTÀ E LA SCUOLA
"Ma che brutta scuola è solo un diplomificio"

STEFANIA GIARA

Un supermercato dove i diplomi si danno in saldo. Un mondo dove si fa aggregazione e cultura, dove si può e si deve crescere. Accuse e difese, demolizioni e proposte: alla scuola non si risparmiano colpi, né dichiarazioni d'amore. E, il dibattito, aperto da "Repubblica" s'accende e si colora. "Alla scuola non si può chiedere di essere straordinaria" sostiene Silvio Ferrari, già assessore alla cultura e per nove anni insegnante di Storia dell'arte al liceo classico Colombo. Ferrari ha lasciato ieri la sua cattedra: un commiato senza rancori. "Senza dubbio la scuola rappresenta la più importante agenzia educativa spiega -. Non l'unica, ma questo più che come un limite va visto come un'opportunità". Per un altro grande "ex", Luigi Cattanei, preside del Colombo fino al '94, la scuola è diventata invece qualcosa di irriconoscibile. "E' inesistente: tutto è troppo facile, ai ragazzi non è più richiesta alcuna responsabilità". Si attacchi o si difenda, di certo la polemica di fine anno non lascia indifferenti: c'è bisogno di parlare di scuola, di criticare, di proporre, di confrontarsi. Tutto è incominciato con un'intervista di "Repubblica" a Salvatore Di Meglio, numero uno del classico D'Oria, e con il suo attacco alla scuola dell'autonomia e alla riforma della maturità. Al "j'accuse" del preside per antonomasia, hanno fatto coro gli interventi dei suoi colleghi, tutti d'accordo nel prendere a pallonate la scuola. Nel "tutti contro tutti" non sono stati risparmiati i genitori, definiti i grandi assenti nel dialogo scuolafamiglia. E oggi, dalla "tribuna" del nostro quotidiano, fanno sentire al loro voce Ferrari e Cattanei, divisi nel giudizio, accomunati da una grande esperienza sui temi dell'educazione e della formazione.