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Repubblica-Genova-Dopo Cuozzo, arrivano i siluri

Dopo Cuozzo, arrivano i siluri L'assessore Abbundo: "Sì, ci saranno molti movimenti" Dalla Regione volano bacchettate alla Moratti: "Niente esperimenti in corsa" Il nuovo num...

04/10/2002
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la Repubblica

Dopo Cuozzo, arrivano i siluri
L'assessore Abbundo: "Sì, ci saranno molti movimenti"
Dalla Regione volano bacchettate alla Moratti: "Niente esperimenti in corsa"
Il nuovo numero uno esprime la sua fiducia allo staff. I giochi però sembrano fatti
GIUSEPPE FILETTO


SI ASPETTANO, anche se non lo scongiurano, il cambio, come prevede lo spoil-system all'americana. I dirigenti di seconda fascia temono, a cascata, di essere rimossi come il direttore scolastico regionale di prima fascia, Gaetano Cuozzo, ritenuto dal ministro Letizia Moratti "troppo organico alla sinistra". Rosaria Pagano, direttrice dell'Ufficio Scolastico di Genova (l'ex Provveditorato), Giovanni Zagarella, direttore ad Imperia, e Roberto Bacchioni, facente funzioni a La Spezia, potrebbero far le valigie entro 30 giorni dall'insediamento del nuovo direttore, Attilio Massara, fino a venerdì scorso direttore a Savona e dallo stesso giorno nominato dal Governo Berlusconi al vertice della scuola ligure.
Massara l'altro ieri ha incontrato il presidente della Regione, Sandro Biasotti, e l'assessore regionale alle Scuole, Nicola Abbundo. "Sicuramente ci saranno i movimenti anche tra i dirigenti di seconda fascia - ha detto ieri Abbundo - anche perché ci sono parecchie caselle da riempire, ma questo compito spetta a Massara". Come dire: il direttore scolastico regionale operi in piena autonomia, ma si ricordi che si trova in quel posto perché lo ha voluto la Casa delle Libertà.
Se due più due fa quattro, nel palazzo dell'ex Provveditorato agli Studi di Genova scricchiola più di una poltrona. I primi ad attendersi un nuovo incarico sono i funzionari più vicini a Cuozzo, quelli nominati da lui con decreto, anche se Massara in più occasioni ha espresso la sua fiducia a tutto lo staff dell'ex direttore "comunista". Comunque, interessati ad eventuali movimenti, oltre a Zagarella, Pagano e Bacchioni, potrebbero essere Elio Tovoli, responsabile dell'Ufficio Legale, Adriano Da Pozzo (Piano dell'Offerta Formativa), Silvano Geracitano (Risorse Patrimoniali). Eppoi, a cascata, Mary Serretti, la preside del Rosselli in lista con i Ds alle elezioni regionali del 2000, non eletta e da un anno distaccata in via Assarotti; Giuliana Raggi, preside titolare al Convitto Colombo, e Roberto Olmi, preside del Casaregis, entrambi distaccati.
Massara ha dichiarato a "Repubblica" che non cambierà nulla, ma alla Direzione Scolastica Regionale corre più di una voce. Cuozzo ha già infilato negli scatoloni le sue cose personali: la foto del nipotino, le penne ed ha restituito i quadri a chi glieli aveva prestati. Si è preso un mese di ferie, poi per un anno andrà a "studiare" alle dipendenze del ministero della Pubblica Istruzione, sempre da direttore generale e con lo stesso livello retributivo attuale.
Il nuovo direttore scolastico regionale si insedierà martedì prossimo e sulla scrivania troverà le emergenze da affrontare subito. Le sono state annunciate dallo stesso assessore Abbundo: prima fra tutte, la ridistribuzione della rete scolastica, i ridimensionamenti previsti da Letizia Moratti. Il Ministro di Forza Italia suggerisce alla Regione Liguria, amministrata dal centrodestra, di razionalizzare le scuole liguri sul territorio, basandosi sui parametri minimi di 500 alunni per scuola e massimi di 900. Nella pratica tutti i plessi scolastici inferiori a tale cifra dovrebbero essere chiusi, il resto non dovrebbe superare appunto i 900 allievi. "Un'ipotesi destinata a scatenare il terremoto in Liguria", anticipa Cuozzo. Contro questa ipotesi si leva anche la protesta dell'assessore regionale: "I parametri suggeriti dall'Unione Europea non possono essere applicati nella nostra regione - sentenzia Abbundo -: le scuole devono essere vicine ai cittadini e la specificità del territorio ligure non permette di applicare questa sorta di riforma; si pensi soltanto alle scuole dell'entroterra, di campagna, alle difficoltà di trasporto, allo spopolamento dei territori montani. Non ci sono altre regioni come la Liguria che presentano tali problematiche. Perciò il Ministro deve rivedere i parametri. Eppoi, non si possono applicare sperimentazioni, come quella sui percorsi formativi, quando la scuola è già iniziata".


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