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Repubblica-Firenze-Si riparte ma con meno servizi

Finanziaria ha costretto molti istituti a ridurre o tagliare alcuni servizi complementari Tempo pieno, laboratori, progetti riparte la scuola ma senza optional LORENZA PAMPAL...

08/09/2002
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la Repubblica

Finanziaria ha costretto molti istituti a ridurre o tagliare alcuni servizi complementari
Tempo pieno, laboratori, progetti riparte la scuola ma senza optional
LORENZA PAMPALONI


"Per quest'anno, arrangiandoci, ce l'abbiamo fatta. Ma cosa ci riserva il futuro?". A una settimana dalla riapertura delle scuole è questo il clima che regna tra i dirigenti scolastici e gli insegnanti. Gli organici dei docenti in numerose scuole sono praticamente al completo. Ma questo dato, pur apprezzabile, non nasconde l'evidenza che in varie scuole gli insegnanti sono meno dell'anno scorso a causa dei tagli della finanziaria. Le conseguenze: classi sovraffollate alle materne, tagli al tempo pieno o ai laboratori nelle elementari, minore offerta di tempo prolungato alle medie, meno attività complementari alle superiori. Oltre a questo si profilano numerosi problemi: il cambiamento degli insegnanti nel corso dell'anno se verranno accolti i ricorsi dei docenti che si ritengono scavalcati in graduatoria, le nomine non ancora avvenute per i docenti di sostegno, il taglio dei collaboratori scolastici, cioè del personale tecnico, amministrativo e ausiliario, la mancata corresponsione da parte del ministero dei fondi per le cooperative di pulizia (resta da saldare tutto il 2002, uno stanziamento legato alla prossima finanziaria), il mancato finanziamento della legge 23, che mette in discussione l'attuazione entro il 2004 della messa a norma di tutti gli edifici scolastici. Senza parlare dell'incertezza relativa all'attuazione della riforma Moratti, e del suo prologo, cioè la sperimentazione dell'ingresso anticipato e del maestro prevalente su cui si stanno pronunciando in questi giorni i collegi dei docenti.
Delle sforbiciate agli organici solo la prossima settimana diventeranno concrete, per le famiglie, le conseguenze. I tagli alle elementari hanno per esempio posto i docenti davanti ad alternative dolorose: salvare il tempo pieno richiesto dai genitori, oppure sacrificare, per mancanza di personale, i laboratori che costituiscono dei momenti fondamentali per la didattica? Alla Torrigiani e alla Agnesi, due maestre in meno, si è optato per la salvaguardia del tempo pieno, "ma abbiamo dovuto cancellare - afferma Sonia Bortolotti delle rsu - il laboratorio teatrale, un'esperienza storica della scuola, importante per l'integrazione dei tanti bambini stranieri. E lo stesso è avvenuto alla Agnesi". Alla Boccaccio, un'altra elementare, c'erano fino all'anno scorso due maestre che si occupavano della biblioteca, punto di riferimento per 500 bambini. "Quest'anno ci sono solo io - interviene Alessandra Vannoni - E le iniziative necessariamente diminuiscono".
Lievemente diversa la situazione delle medie, ma con conseguenze analoghe. "Qui l'annullamento della distinzione tra cattedre a tempo prolungato e cattedre a tempo normale ha comportato - spiega Sonia Salsi, preside delle scuole Machiavelli e Papini - una drastica diminuzione del monte ore per il piano di offerta formativa". In pratica, meno ore per laboratori, progetti speciali, lavori interdisciplinari. E all'orizzonte si profila l'eventualità che per realizzarli debbano intervenire, pagandoli, i genitori. "Ma allora - si chiede la preside - dove va a finire la parità di opportunità?".


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