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Repubblica-Firenze-Scuola,mense,cultura:dove tagliare?

Il vicesindaco Matulli stima in 15 milioni il buco che si verrà a creare nel bilancio dopo le decisioni di Tremonti Scuola,mense,cultura:dove tagliare? Firenze, la finanziaria impedi...

01/10/2002
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la Repubblica

Il vicesindaco Matulli stima in 15 milioni il buco che si verrà a creare nel bilancio dopo le decisioni di Tremonti
Scuola,mense,cultura:dove tagliare?
Firenze, la finanziaria impedisce di mantenere il livello dei servizi
"Dobbiamo intervenire sui fondi per il Vieusseux o su quelli per gli anziani?"
L'assessore al bilancio: "Con i Comuni in ginocchio saranno i cittadini a pagare"
Il Comune pensava di racimolare 10 milioni passando dallo 0,3 allo 0,5 per cento
Confermato il congelamento per un anno delle addizionali Irpef
MICHELE BOCCI
MASSIMO VANNI


DObbiamo fare a meno di nuovi asili nido? Per andare in vacanza gli anziani dovranno d'ora in poi arrangiarsi per proprio conto? D'agosto i nonni saranno più soli e abbandonati? O si devono invece azzerare i contributi al Teatro Comunale e al Vieusseux? E che fare con le nuove assunzioni dei vigili già previste? Il governo Berlusconi mette a punto la legge finanziaria e Firenze stringe la cinghia. Sono queste le domande che decideranno il bilancio di Palazzo Vecchio e, assieme, la vita dei fiorentini nel 2003.
Palazzo Vecchio pagherà un conto da 15 milioni di euro per la manovra appena decisa dal governo Berlusconi. Ma pagheremo tutti noi. Perché se da un lato il governo promette risparmi di trenta euro sulla denuncia dei redditi grazie alle nuove aliquote, dall'altra riduce le tutele sociali garantite fino ad oggi dai Comuni: "Il 5 di ottobre apriamo un nuovo asilo, ma non so se saremo in grado di aprirne altri nel nuovo anno, se questa finanziaria resterà così com'è", dice la responsabile della pubblica istruzione Daniela Lastri. "Si tagliano i fondi per il gabinetto Vieusseux? Quelli per il Teatro Comunale? O magari l'assistenza per gli anziani? E' questa la situazione, l'equilibrio che avevamo cercato di mantenere con grandi difficoltà è a questo punto compromesso", dice Giuseppe Matulli, vicesindaco e assessore al bilancio. E ora alternative ai tagli non ce ne sono.
La legge finanziaria conferma il congelamento per un anno delle addizionali Irpef. E la giunta di Palazzo Vecchio, che aveva già pensato di racimolare oltre 10 milioni di euro aumentando dallo 0,3 allo 0,5 per cento l'addizionale sull'imponibile dei redditi, si trova adesso con le mani legate. In più la finanziaria conferma la diminuzione del 2 per cento sui trasferimenti che, nel caso di Palazzo Vecchio, significa oltre 1 milione e mezzo di euro in meno. Ma non è finita: "C'è anche da rispettare il tetto del 6 per cento alle spese, un vincolo che ci costringerà ad ulteriori riduzioni di spesa", dice Matulli. Un totale di circa 15 milioni di euro, appunto. Senza contare le assunzioni che rischiano di saltare.
"Vedremo voce per voce, ma faremo di tutto per salvaguardare la spesa sociale", dice il vicesindaco. E' l'annuncio di una precisa scelta politica. Anzi, la conferma di una scelta già varata in passato. Con la differenza che, se in passato il mantenimento della spesa sociale poteva essere accompagnata da una sostanziale conferma delle altre voci, adesso questo non è più possibile: confermare l'una significa tagliare l'altra. Il bilancio comunale è del resto fatto di grandi capitoli: per un terzo il personale, poi gli interessi sui mutui, quindi la spesa sociale e tutto il resto. E se la spesa sociale non verrà toccata, probabilmente verrà toccato tutto il resto: "Stiamo vedendo la compatibilità con il turn-over, non sappiamo ancora quali effetti avrà la finanziaria sulla previsioni delle assunzioni", dice la responsabile del personale di Palazzo Vecchio Elisabetta Tesi. Il rischio tagli però non incombe solo sul Comune, dove ieri il consiglio comunale ha deciso di corsa risparmi sulle bollette del gas, dell'acqua e del telefono.
"Adesso la situazione diventa seria. Non mi spaventano tanto i provvedimenti particolari quanto l'impianto generale della Finanziaria, che diminuisce le risorse destinate alla Regione in campo sanitario, dice del resto anche l'assessore regionale alla salute Enrico Rossi. "La Toscana ha conti sotto controllo anche in sanità. Certo che se per quest'anno mancano i finanziamenti aggiuntivi, come sembra, non è detto che riusciremo, come abbiamo fatto fino ad ora, a conciliare qualità e bilancio. Aspettiamo di leggere questa finanziaria per fare per bene i nostri calcoli. Mi sembra però importate che la nostra posizione critica sia la stessa delle altre Regioni, anche di centrodestra". Rossi non si sbilancia su quali settori potrebbero essere tagliati per far quadrare i conti. "Non è ancora detto che arriveremo ad adottare soluzioni estreme".
Tra i provvedimenti della finanziaria c'è quello che taglia i rimborsi alle prestazioni termali, che diventeranno esclusivamente a pagamento. I toscani che si fanno rimborsare, dopo la prescrizione del medico, questo tipo di cure sono circa 50 mila (almeno altre 70 mila le persone che vengono da fuori regione). La spesa della Regione è molto bassa, circa 5,7 milioni di euro all'anno, ma le ripercussioni della finanziaria si potrebbero riflettere sul turismo. Come ha detto l'assessore regionale che si occupa di questo settore, Susanna Cenni, gli effetti sulle economie locali saranno altissime. Basta considerare che nel settore termale lavorano circa 65 mila persone. Se le prestazioni a carattere sanitario non verranno più rimborsate il movimento turistico legato alle tante località termali toscane (il 6 per cento di tutto quello della regione) potrebbe diminuire.


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