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Repubblica-Firenze-Precari, slittano le assegnazioni I indacati: "Una piccola vittoria"

Il rinvio è di una sola settimana ma servirà perlomeno a calmare le acque Precari, slittano le assegnazioni I indacati: "Una piccola vittoria" MARIA CRISTINA CARRATU' ...

26/08/2004
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la Repubblica

Il rinvio è di una sola settimana ma servirà perlomeno a calmare le acque
Precari, slittano le assegnazioni I indacati: "Una piccola vittoria"
MARIA CRISTINA CARRATU'


il rinvio è arrivato. Breve, di meno di una settimana. Ma sufficiente a placare, per ora, l'ira di sindacati e precari, che pure aspettano di vedere come saranno in concreto le nomine più contestate della storia scolastica. Finite già ieri le assegnazioni dei 215 posti a ruolo (su cui non c'erano praticamente contestazioni), per le altre si comincia, invece che oggi (con l'assegnazione delle supplenze annuali agli insegnanti di sostegno), domani, ma soltanto per questa categoria, la più semplice da esaminare. Mentre le nomine di tutte le altre scuole, che avrebbero dovuto finire il 30, slittano al 31 (per medie e superiori), e al 2 e 3 (per elementari e materne, con la possibilità di slittare anche a sabato 4). Non è il rinvio chiesto dai sindacati, che avrebbero voluto arrivare più a ridosso possibile dell'anno scolastico, ma è certo la caduta del muro di no sempre opposti dal Centro servizi amministrativi (Csa), l'ex Provveditorato agli studi, che fa cantare vittoria sia ai sindacati che alle associazioni dei precari: "Siamo soddisfatti" dice Donata Buttafuoco del Mip, "ora aspettiamo di vedere le nomine". E di "buon risultato, sia pure in corner" parla anche Mario Battistini, segretario provinciale della Cgil scuola, "abbiamo ottenuto", dice, "un minimo di certezza del diritto per una categoria di lavoratori già debolissima". Il sindacato ne è convinto: "Il ministro Moratti, che aveva promesso le nomine entro il primo settembre per dimostrare efficienza, in realtà avrebbe creato un caos di ricorsi. E così si sarebbe rafforzato chi, come anche lei, punta a sostituire le graduatorie con le chiamate dirette, cioè a privatizzare le assunzioni nella scuola". E il bello è che ad essere soddisfatto è anche il direttore dell'Ufficio scolastico regionale Cesare Angotti, vero artefice della marcia indietro, anche se il rinvio è stato deciso poi, per competenza, dal Csa: "Abbiamo valutato che le richieste fossero giustificate" ha detto. "Era giusto che le graduatorie fossero controllate al meglio. Del resto, avere cattivi rapporti con i sindacati non è nostro interesse". E magari ci si può chiedere perché, di fronte alla protesta che montava, non ci si sia pensato prima.
Il punto a favore dell'angariato popolo degli insegnanti con la valigia è stato segnato al termine di una mattinata convulsa, con decine di precari infuriati accalcati come da giorni nel cortile del Csa in attesa di presentare i ricorsi alle graduatorie e in più, ieri, una radiomobile dei Carabinieri chiamata non si sa da chi. "Venite anche voi a vedere che succede nella scuola" gridava qualcuno, mentre al primo piano la dirigente del Csa Paola Maresca, pur smentendo di averli chiamati lei, li ringraziava: "Mi hanno dato una mano a tenere l'ordine, avevamo detto dieci per volta, e invece?". E invece i precari si spiaccicavano contro la porta a vetri, chiedevano notizie ai fortunati già entrati - "ma no, oggi non danno le risposte subito, ti danno solo una ricevuta", già, perché il giorno prima, almeno, i ricorsi (ovvero "reclami", come li ha definiti il Csa, visto che i ricorsi veri e propri erano stati valutati nella compilazione della graduatoria ora di nuovo contestata), venivano esaminati subito, di fronte all'interessato. Ieri non più.
Ancora alle 11 e 30, comunque, la Maresca non cedeva di un millimetro: "Ma che problema c'è, dico io? In tutta Italia quest'anno le cose sono state un po' più complicate, ma stiamo lavorando e non c'è nessuna ragione di rivedere il calendario delle nomine già stabilito". Nell'edificio di fronte, però, nell'ufficio del direttore regionale, si stava già profilando il cambiamento di rotta. Davanti al tavolo di Angotti, il segretario regionale della Cgil scuola Alessandro Pazzaglia faceva presente per l'ennesima volta la linea dei sindacati: "Ma che interesse avete a esporvi a una valanga di ricorsi a scuole riaperte?". Evidentemente convinto, il direttore regionale chiede un incontro al Csa, che avviene nel primo pomeriggio. E si decide il rinvio, che tiene conto anche della necessità (caldeggiata dai sindacati) di evitare contenziosi sui pagamenti (visto che gli stipendi scattano dal primo settembre, ma solo se la nomina c'è). "E' un rinvio molto breve, deciso giusto per stemperare gli animi e lavorare un po' più serenamente" precisa la Maresca. Quanto basta, in ogni caso, per accontentare tutti. Per ora.


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