Repubblica-Cgil in trincea, dubbi di Cisl e Uil

un vertice incontro tra i tre segretari, il primo dopo la rottura sul Patto per l'Italia
Cgil in trincea, dubbi di Cisl e Uil
Epifani boccia la manovra, Regioni e Comuni ancora in rivolta

Errani: "Le misure non sono condivisibili"
RICCARDO DE GENNARO
MARIO REGGIO

ROMA - No secco della Cgil, sì - ma con riserva per quanto riguarda il "problema Sud" - di Cisl e Uil. E Regioni sempre in rivolta. La Finanziaria divide i sindacati confederali, che tuttavia ieri si sono riuniti a sorpresa per la prima volta dopo la rottura sul Patto per l'Italia nel luglio scorso e l'addio di Cofferati. L'incontro tra i segretari generali Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti, è avvenuto nel primo pomeriggio di ieri, in gran segreto, in casa Cisl. Si doveva parlare di Europa ma l'incontro, durato un'ora, ha consentito alle tre confederazioni un confronto diretto sulla manovra del governo. La bocciatura della Cgil è netta: "È una Finanziaria che non dà sviluppo - ha detto Epifani in un'intervista al Tg1 - basta pensare a quello che prevede per il Mezzogiorno, una Finanziaria che non è fondata sul rigore perché i conti sono approssimativi. Dopo aver passato un anno da cicale improvvisamente ci si accorge che bisogna tirare la cinghia". Pezzotta e Angeletti, invece, esprimono un giudizio positivo sui tagli alle tasse per le fasce medio-basse, ma manifestano dubbi e preoccupazioni per la mancanza di sostegni al rilancio del Mezzogiorno. "C'è bisogno anche di un'ulteriore analisi su scuola e sanità", ha detto Pezzotta. Cisl e Uil, tuttavia, non parlano di mancato rispetto del "Patto per l'Italia", per cui l'ipotesi di uno sciopero anche di queste due confederazioni si allontana. La Cisl, comunque, conferma la manifestazione che si svolgerà a Napoli a metà di ottobre. Così come è ovviamente confermato lo sciopero generale della sola Cgil per il 18 dello stesso mese. Resta un punto grave, ovvero la conferma dell'inflazione programmata all'1,4 per cento, che farà da base per il rinnovo dei contratti, una percentuale che Cgil, Cisl e Uil hanno sempre giudicato irrealistica. Infine un "no" alla Finanziaria viene dall'Anci ("toglie ai Comuni e, quindi ai cittadini") e da Vasco Errani, vicepresidente della Conferenza delle Regioni: "manovra non condivisibile - dice - che rende i cittadini ancora più poveri"