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Repibblica-Comuni contro finanziaria e devolution

PROTESTA Devolution: le province scrivono al premier, critica l'Anci: "Sarà il caos istituzionale" I sindaci contro la Finanziaria "Meno risorse, autonomia finita" OTTAVIO LUCARELLI NAP...

21/11/2002
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PROTESTA
Devolution: le province scrivono al premier, critica l'Anci: "Sarà il caos istituzionale"
I sindaci contro la Finanziaria "Meno risorse, autonomia finita"

OTTAVIO LUCARELLI

NAPOLI - Duemila no alla finanziaria e alla devolution di Umberto Bossi. Duemila no dai sindaci riuniti alla Mostra d'Oltremare per l'assemblea nazionale dell'Anci, l'associazione comuni d'Italia. Una protesta contro la finanziaria 2003 che si amplifica appena da Roma arriva la notizia che il Senato ha deciso di dare precedenza alla devolution rispetto alla legge di attuazione della riforma federalista del titolo V della Costituzione approvata un anno fa con un referendum.
"La finanziaria licenziata dalla Camera - avvisa dal palco Leonardo Domenici, sindaco diessino di Firenze e presidente dell'Anci - è ancora insoddisfacente, nonostante la correzione relativa al patto di stabilità con la cancellazione della norma che bloccava al 2001 gli acquisti di beni e servizi da parte dei Comuni. Una finanziaria, incoerente rispetto al federalismo, che impedisce la piena autonomia dei Comuni che devono essere protagonisti e non controparte nel governo del paese".
Antonio Bassolino, presidente della Campania, censura invece in modo deciso gli ampi poteri che la devolution delega alle regioni in materia di sanità, istruzione e polizia locale: "Ci sarà il caos istituzionale. Chi vuole quella devolution è pazzo. La priorità, piuttosto, è dare attuazione alla riforma già approvata dagli italiani.".
Deciso è anche il no del sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino: "La devolution di Bossi rompe l'unità del paese e mortifica, anzi ignora, i Comuni".
In sala, in sostituzione del ministro Pisanu, a rappresentare il governo c'era il sottosegretario Antonio D'Alì, che ha reagito con toni pacati: "Lasciamo a chi è in Parlamento la possibilità di esprimere una valutazione sui passaggi delle diverse leggi".
Ma non sono solo i Comuni a protestare. L'Unione delle Province ha diffuso una lettera aperta al presidente Berlusconi in cui denuncia che la finanziaria dimentica "le scuole, le strade, il lavoro, lo sviluppo locale".


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