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Rassegna it:Cgil: insieme, ma contro la Finanziaria

Cgil: insieme, ma contro la Finanziaria E oggi la Cisl è scesa in campo col suo leader. Il campo è quello, piuttosto impervio se non minato, del dialogo tra i sindacati. Le parole, pronunciat...

26/10/2002
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Rassegna.it

Cgil: insieme, ma contro la Finanziaria
E oggi la Cisl è scesa in campo col suo leader. Il campo è quello, piuttosto impervio se non minato, del dialogo tra i sindacati. Le parole, pronunciate da Savino Pezzotta a Napoli: "Basta confronti in Tv o sui giornali. Riprendiamo il dialogo e torniamo a confrontarci rispettando le reciproche differenze". Un appello, quello del segretario generale, che suggella la due giorni della Conferenza cislina sul Mezzogiorno e integra le relazioni già più o meno dialoganti tenute ieri, nella stessa sede, da Raffaele Bonanni e Giorgio Santini. Ma che arriva anche dopo la puntata infuocata di "Porta a Porta" in cui il leader della Uil Luigi Angeletti e lo stesso Pezzotta non hanno mostrato una gran voglia di confrontarsi con la Cgil sul merito.

Oggi, ad ogni modo, l'appello di Pezzotta non è caduto nel vuoto. Le prime risposte dalle altre confederazioni: per Musi (Uil) quelle di Pezzotta sono parole "importanti"; per Casadio (Cgil) un percorso comune deve partire da iniziative congiunte contro la legge finanziaria, che si sta dimostrando "dannosa e iniqua". L'unità d'azione dei sindacati passa dunque per la legge di bilancio. E dipende, in ultima analisi, dalle mosse del governo e della maggioranza. L'ha chiarito lo stesso Pezzotta, il quale ha dato tempo fino a metà novembre: "Se per allora non saranno state fatte modifiche alla Finanziaria che rispettino gli obiettivi del Patto per l'Italia, valuteremo le forme di mobilitazione da mettere in campo a livello nazionale e territoriale".

Riepiloghiamo. Pezzotta si è rivolto direttamente a Cgil e Uil: "Non è possibile tornare a parlarci? - ha detto a Napoli - Non è possibile ritagliare, almeno tra segretari generali, momenti di confronto che possono aiutarci a ritrovare un percorso comune? Non so se potremo ritrovare un'unità d'azione, ma credo che partendo da Mezzogiorno e Fiat potremo trovare convergenze possibili, anche se non più di questo. Ma deve essere chiaro - ha aggiunto - che come noi non abbiamo chiesto alla Cgil di rinunciare allo sciopero generale, la Cgil non può chiedere a noi di rinunciare al Patto per l'Italia che abbiamo firmato. Ci si può solo chiedere di essere rigorosi nel chiederne l'applicazione".

Pezzotta non ha nascosto che l'unità sindacale è in questa fase più che mai lontana. "Dopo lo sciopero generale della Cgil - ha detto - ci sono stati rivolti molti appelli all'unità a cui noi non siamo indifferenti. Ma quante lacerazioni, quanti fossati scavati, quante parole in libertà nei mesi scorsi. Bisogna innanzi tutto recuperare il rispetto reciproco". Il leader della Cisl si è quindi chiesto: "Perché con la Uil, che ha una storia molto diversa dalla nostra, riusciamo a trovare motivi di un'unità di azione e con la Cgil no? E' possibile che per qualcuno è più facile trovare punti di incontro con i no global e con Cisl e Uil no?".

Un appello, quello di Pezzotta, condiviso dalla Uil. Lo ha detto il segretario generale aggiunto, Adriano Musi, definendo "importante" l'affermazione del leader della Cisl. "Discutiamo a partire dai problemi più urgenti come la Finanziaria, gli investimenti, il Mezzogiorno e la politica industriale", ha detto Musi. "Sono totalmente d'accordo con Pezzotta sulla necessità di riaprire il confronto rispettando le differenze che ci sono - ha quindi spiegato -. Partiamo dai problemi concreti, smettiamola di guardare al passato, e cerchiamo di costruire il futuro".

Sul fronte Cgil la risposta è venuta dal segretario confederale Giuseppe Casadio. Una risposta ovviamente più interlocutoria di quella resa dalla Uil. Casadio in sostanza rinvia al comunicato della segreteria di inizio settimana, e in particolare al passaggio di quel documento in cui il sindacato di Corso d'Italia invita Cisl e Uil a "iniziative specifiche di mobilitazione e di lotta tese a contrastare le scelte del Governo (...) di fronte all'emergenza dettata dalle questioni connesse alle politiche industriali e al Mezzogiorno'. Anche per la Cgil, dunque, Sud e Finanziaria sono i temi centrali su cui ricostruire il dialogo con Cisl e Uil. "Più che di una generica ripresa di confronto - prosegue Casadio - l'esigenza che oggi si pone è di attivare azioni di lotta forti ed efficaci, capaci di cambiare radicalmente le scelte di politica economica che caratterizzano l'impianto stesso di una finanziaria che continuiamo a considerare dannosa e iniqua".


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