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Questa scuola tutta da cambiare

Sinopoli (Flc) a RadioArticolo1: "L’innalzamento dell’obbligo a 18 anni è giusto, ma purtroppo collegato alla restrizione della durata del liceo a quattro anni. Serve una riflessione complessiva sui cicli scolastici". Prioritaria la questione salariale.

01/09/2017
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Rassegna.it

Liceo breve, aumento dell’età dell’obbligo, alternanza scuola-lavoro, apertura del nuovo anno scolastico. Su questi temi caldi è intervenuto il segretario generale Flc Francesco Sinopoli, ai microfoni di RadioArticolo1.

“Partiamo dai dati Eurostat e Ocse, che confermano l’Italia fanalino di coda nel campo della formazione con una media di spesa del 4% del Pil, addirittura metà di quanto spende la Germania – ha esordito il sindacalista – e sotto la media Ue (4,9). Da noi si continuano a tagliare investimenti, e quando sono state reimmesse risorse sono state utilizzate male in un piano di assunzioni che non ha funzionato, in quanto completamente scollegato all’offerta formativa, causando ancora più problemi di prima con l’aumento della cosiddetta supplentite di docenti. Anche altri interventi, che avrebbero dovuto esserci attraverso una specie di new public management con un rafforzamento dei poteri della dirigenza scolastica e meccanismi d’incentivazione individuale, hanno avuto un effetto assolutamente deleterio. La caccia al migliore non funziona, perché la scuola è luogo dove si coopera. Bisogna restituire attraverso il salario dignità a insegnanti, personale amministrativo, collaboratori: questa è la priorità”.

“L’innalzamento dell’età dell’obbligo a 18 anni è un’idea giusta, ma purtroppo collegato alla restrizione della durata del liceo a quattro anni. Sarebbe più opportuna una riflessione complessiva sui cicli scolastici, che partisse dalla transizione verso la scuola secondaria, quando la scuola dell’apprendimento diventa scuola delle discipline: questo è un punto chiave che non viene assolutamente affrontato e non è stato neanche messo all’ordine del giorno della discussione. Insomma, bisogna partire da quale scuola serve per formare che cosa e quindi poi ripensarne i cicli e l’organizzazione. Qual è oggi la missione della scuola? Cosa serve agli studenti per il loro futuro? Ci vuole un’idea nuova rispetto al rapporto tra saperi e competenze, che devono essere sempre più trasversali e sempre più aggiornati. Serve una scuola in cui si mettono in discussione le discipline rafforzando i contenuti della didattica. Manca un dibattito che parta da tali basi”, ha proseguito il dirigente sindacale.

Sinopoli è poi intervenuto sull'alternanza scuola lavoro: "Il bilancio è negativo, in quanto ha prodotto effetti perversi. Ci sono tantissime esperienze fallimentari, dove si sono creati percorsi che di formativo hanno ben poco. Il lavoro è cultura, ma può anche essere sfruttamento: è impensabile immettere studenti in percorsi che sono piegati a esigenze di brevissimo periodo dell’impresa. L’alternanza non è avviamento al lavoro, ma una metodologia didattica e c’è quindi innanzitutto un problema di fondo rispetto a quelle che sono le vere caratteristiche dello strumento. Ci sono eccellenze di grande valore – penso a Lamborghini – che andrebbero prese in considerazione come punti di riferimento a livello nazionale”, ha continuato il leader Flc.

Infine, i supplenti: “Alla vigilia del nuovo scolastico, moltissime cattedre restano scoperte, e più in generale, servirebbero interventi di lunga durata per dare stabilità a tutto il sistema, con effetti positivi per studenti, famiglie e personale. Anche quando s’introducono innovazioni positive, andrebbero poi verificate nel tempo, ma questo non avviene.Inoltre, la questione salariale è prioritaria per maestri e insegnanti di primo e secondo grado. Nell’ambito della trattativa per il rinnovo contrattuale l’offerta di 85 euro d’aumento è solo una base di partenza per raggiungere livelli economici adeguati alle funzioni che il personale svolge. Per questo, chiederemo un investimento straordinario nella prossima legge di Stabilità, perché ci vogliono più risorse per tutto il comparto istruzione e ricerca”, ha concluso Sinopoli.     


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