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Provincia Pavese-La sinistra stronca i contenuti della legge ma viene bacchettata dai "suoi" insegnanti

IL DIBATTITO ALL'ANNUNCIATA La sinistra stronca i contenuti della legge ma viene bacchettata dai "suoi" insegnanti Lara Vecchio PAVIA. Approssimativa, deludente, che non incentiva gli insegna...

16/03/2003
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La Provincia Pavese

IL DIBATTITO ALL'ANNUNCIATA
La sinistra stronca i contenuti della legge
ma viene bacchettata dai "suoi" insegnanti

Lara Vecchio

PAVIA. Approssimativa, deludente, che non incentiva gli insegnanti, e non è neppure degna di essere definita riforma. Così l'onorevole della Margherita Antonio Rusconi ha sintetizzato la nuova Legge Moratti sulla scuola, partecipando a un incontro promosso dal parlamentare diessino Piera Capitelli, giovedì sera, alla sala dell'Annunciata.
Al banco dei relatori anche Salvatore Cinque, segretario regionale dei Comunisti italiani. Tra il pubblico diversi insegnanti e pochi studenti interessati al dibattito. Insegnanti che si sono dichiarati apertamente contrari alla riforma Moratti e al governo Berlusconi, ma che nel corso della serata non hanno perso l'occasione per fare autocritica e rinfacciare ai parlamentari del centrosinistra una serie di errori commessi dai governi che hanno preceduto l'attuale.
I relatori si sono confrontati e travti d'accordo su quelli che sono stati i limiti o addirittura i passi indietro di questa nuova legge sulla scuola, mentre la Capitelli e Cinque hanno idee diverse sulla strategia da opporre all'introduzione della nuova legge. "Per questa scuola, come la vuole il governo,non muoverò un dito - ha spiegato Salvatore Cinque - e se potrò mettere un granello di sabbia nell'ingranaggio lo farò". Piera Capitelli ha annunciato invece di voler sollevare il problema di incostituzionalità annunciando una battaglia sui decreti legislativi. La Legge Moratti è stata "smontata" pezzo per pezzo, su tutti i fronti. Il centrosinistra si dice contrario all'anticipo facoltativo secondo cui i bambini possono essere mandati alla scuola materna a due anni e mezzo e alla scuola elementare a cinque anni e mezzo secondo la discrezionalità delle famiglie che, come sottolineato dalla Capitelli e da Rusconi, "non è dotata degli strumenti di supporto per valutare correttamente e prendere una decisione". Il problema della differenza di età creerebbe dei forti scompensi all'interno delle classi e nell'organizzazione del lavoro degli insegnanti. Rusconi, che oltre ad essere insegnante è anche sindaco di un piccolo centro, proporrà all'Anci (Associazione nazionale dei comuni) di chiedere un rinvio, di un anno, all'introduzione degli anticipi scolastici. Forti accuse anche nei confronti della politica dei tagli che prevede il taglio di oltre 8mila cattedre. Critiche anche sul piano dell'organizzazione: è stata condannata la nuova suddivisione tra i licei e la formazione professionale. Ora i ragazzi dovranno scegliere a 13 anni il proprio indirizzo scolastico. "Così si creano studenti di serie A e di serie B - ha ribadito Rusconi - con i ragazzi che hanno scelto il liceo che avranno la possibilità di tornare sui propri passi e scegliere di proseguire gli studi nella formazione professionale, ma non viceversa".


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