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Pericolo stipendi fermi fino al 2019, i sindacati si mobilitano

Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals-Confsal e Gilda-FGU avviano assemblee e iniziative negli istituti: l’obiettivo è sensibilizzare il personale “contro il blocco dei contratti e degli aumenti di anzianità, il tentativo di regolare per legge diritti, doveri e orario di lavoro e valutazione”. Parte anche la raccolta firme: verranno consegnate al Governo, che chiede pareri sulle linee guida che congelano gli stipendi per tre anni.

13/09/2014
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La Tecnica della Scuola

Ci sono voluti una decina di giorni, ma alla fine la protesta è scattata. Stiamo parlando dei sindacati maggiori – Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda-FGU – che dopo aver verificato la consistenza delle linee guida, in particolare nella parte retribuita, hanno realizzato che per oltre quattro anni il personale docente e Ata della Scuola rischia di rimanere con lo stipendio al palo: oltre al blocco delle buste paga di tutti i dipendenti pubblici, in vigore dal 2010 e che secondo alcuni si potrebbe protrarre addirittura per un decennio, il Governo ha intenzione di attuare anche quello degli scatti nel periodo 2015-18. Scatti che tornerebbero in vita solo nel 2019 e comunque con la novità assoluta di essere applicata a soli due docenti della scuola pubblica ogni tre.

Il 12 settembre, le cinque sigle hanno così avviato “una fase di assemblee e di iniziative nelle scuole”: l’obiettivo è sensibilizzare il personale “contro il blocco dei contratti e degli aumenti di anzianità, il tentativo di regolare per legge diritti, doveri e orario di lavoro e valutazione. Sui temi del precariato – le cinque organizzazioni sindacali - chiedono che i contenuti del Piano scuola si traducano in risorse certe per garantire le stabilizzazioni entro l'inizio del prossimo anno scolastico.

Si dovranno organizzare assemblee in tutte le scuole, congiunte o disgiunte, in base a un calendario organizzato a livello territoriale, per discutere delle proposte delle organizzazioni sindacali e del giudizio sul Piano scuola.

Contemporaneamente verrà lanciata una petizione tra tutti i docenti, ATA e dirigenti scolastici per il diritto al contratto nazionale e agli aumenti retributivi.

Le organizzazioni sindacali chiedono a tutte le lavoratrici e i lavoratori della scuola di garantire una forte partecipazione alle iniziative che saranno promosse perchè senza partecipazione e consenso non si può rispondere allo scippo del salario e dei diritti”.

Contemporaneamente, i sindacati hanno avviato una raccolta firme. Che presenteranno al Governo proprio nei giorni in cui questo sarà impegnato nel cogliere gli umori di cittadini e addetti ai lavori sui contenuti della bozza di riforma.

Per visualizzare il volantino realizzato da Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda-FGU basta cliccare qui.


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