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Per superare l'esame di terza media può bastare una mail dalle vacanze

La valutazione non viene inficiata dall'eventuale assenza di un colloquio

27/05/2020
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La Stampa

flavia amabile
roma
Ci sarà chi darà l'esame di terza media dall'Egitto e chi dalla casa al mare. Ci sarà pure chi userà un telefonino, chi discuterà una tesina multimediale con piattaforme di ultimissima generazione in grado di avere collegamenti video multipli e sincroni. E ci sarà chi finirà per mandare la tesina via mail e si chiuderà tutto così, con un saluto remoto, e pazienza se alcuni non si rivedranno mai più.
È l'esame di terza media dell'era Covid, un ultimo atto che a qualcuno lascerà un po' di amaro in bocca, e a qualcun altro potrà creare un lieve stato di ansia più per la qualità della connessione che per la prova in sé.
Si svolgerà a partire dagli inizi di giugno: ogni istituto sta attrezzandosi in modo autonomo, come previsto dall'ordinanza del Miur. E, in autonomia, deciderà come affrontare le eventuali difficoltà. «Per gli alunni risultati assenti alla prova orale» - è scritto nella circolare - è prevista la presentazione «in data successiva», purché entro la fine di giugno. Se proprio fosse impossibile, il consiglio di classe procederà comunque alla valutazione dell'elaborato inviato dall'alunno». Una mail, insomma.
Manuela Manferlotti sa di avere a che fare con una prova che può riservare molti imprevisti. Dirige l'istituto comprensivo Manin di Roma, la scuola visitata dal presidente della Repubblica Mattarella a febbraio, poco prima della chiusura delle scuole, per portare il suo saluto a un luogo dove il 45% degli alunni sono migranti di seconda e terza generazione. «Alcuni dei nostri alunni sono tornati in patria - racconta -. Daranno l'esame da luoghi come l'Egitto o la Cina, così come stanno seguendo da lì le lezioni grazie alla bravura e all'impegno del corpo docente che è riuscito a coinvolgere tutti. È chiaro che in una situazione come questa potrebbero esserci problemi di connessione o di altro tipo. In quel caso si può rinviare tutto a una data successiva. L'esame diventa un accompagnamento nel percorso verso la scuola secondaria ma non è vincolante. La valutazione non viene inficiata dall'eventuale assenza di un colloquio: l'ordinanza del Miur è molto chiara, la discussione è obbligatoria ma non ha effetti sui voti, non c'è uno scrutinio successivo ma ci si basa su quanto già deciso in precedenza». Massima flessibilità anche per Veronica Veneziano che dirige l'istituto comprensivo Antonio Amore di Pozzallo in provincia di Ragusa: «Siamo un istituto a alto tasso di disagio. Quando sono state chiuse le scuole abbiamo perso i contatti con molti studenti. Poi invece c'è stata la possibilità di fare domanda per avere i dispositivi. Ne ho ottenuti 120, questo ci ha permesso di raggiungere quasi tutti. L'esame si farà su una piattaforma che utilizziamo per le lezioni. E' uno strumento collaudato dall'uso di questi mesi. Potrebbero comunque esserci problemi, ne siamo consapevoli, ma la discussione si farà agli inizi di giugno: c'è tutto il tempo di trovare un altro momento durante il mese per ripetere la prova. E, anche se non fosse possibile, i ragazzi possono inviare il loro materiale. Sono tutti ammessi alle superiori ma avranno nella loro documentazione una nostra lettera in cui spiegheremo con chiarezza quali sono i punti di forza e di debolezza di ognuno di loro in modo che chi si occuperà di loro nel prossimo ciclo di istruzione abbia tutti gli elementi per svolgere il proprio lavoro».
Quel che è fatto è fatto, quindi. Quest'anno l'esame non ha un valore effettivo. Mario Rusconi, presidente dell'Associazione Presidi del Lazio: «Anche nei casi in cui non fosse possibile la discussione della tesina è compito della commissione operare con flessibilità e accettare anche l'invio a scuola dell'elaborato». E per la valutazione nessun problema: «Ritengo che ogni consiglio di classe conosca adeguatamente i ragazzi per valutarli correttamente». —
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