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Partenza falsa

di Pippo Frisone

19/09/2018
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ScuolaOggi

Ai nastri di partenza del nuovo anno scolastico 44.704 scuole statali ( +12.071 private) con 7.682.635 studenti ( 8,6 mln con le private),  80mila in meno rispetto all’anno precedente con un calo generalizzato  che colpisce soprattutto le regioni del Sud con in testa la Campania (-15.534), la Sicilia (-12.487 ) e la Puglia (-11.977 ) – fonte Istat e  Miur.

A partire per primo, l’Alto-Adige il 5/9 cui segue il Friuli-Venezia Giulia, Basilicata, Abruzzo il 10/9 e poi Lombardia, Campania, Sicilia, Trentino, Umbria, Valle d’Aosta, e Veneto il 12/9.

Partiranno il 17/9 Lazio, E.Romagna, Calabria, Liguria, Marche, Sardegna, Toscana.                                 Chiude per ultima la regione Puglia il 20/9.

Queste le partenze secondo i calendari regionali, mentre in realtà quasi un istituto su tre anticipa di uno o più giorni l’inizio delle lezioni, compensandoli con altrettante sospensioni nel corso dell’anno scolastico. Son le partenze articolate del decentramento regionale e dell’autonomia scolastica.

Partenza falsa. invece, sulle assunzioni a tempo indeterminato. Dei 57.322 posti previsti dal contingente  18/19 ne sono stati coperti appena 25.105, meno della metà (43,8%).

Coperti soprattutto i posti dell’Infanzia 82% e della Primaria 64%, seguono con vuoti enormi le superiori col 39% e le medie, maglia nera sia su posti comuni che sul sostegno con appena il 27%.

Ancor più drammatica la situazione del sostegno: su 13.329 posti sono stati coperti solo il 12,6%.

E’ la prova provata che l’attuale sistema di reclutamento, con tre concorsi  in atto ( Ordinario 2016,

GAE e GRME/18) si è dimostrato un totale fallimento. E il precariato che doveva sparire e con esso le stesse graduatorie d’istituto è invece in forte crescita ( 13%) soprattutto al nord dove si registra la più alta percentuale di posti vacanti. Graduatorie d’istituto ancora da aggiornare per docenti e ATA e quindi ci ritroveremo col solito carosello che andrà avanti fino a novembre, con grave danno per la continuità  didattica e l’efficacia stessa dei servizi offerti all’utenza.

Per eliminare queste disfunzioni sarebbe sufficiente quando la pubblicazione delle definitive avviene ad anno scolastico già iniziato, utilizzarle l’anno successivo, assumendo i supplenti da quelle già esistenti. Del resto è in parte così con le assunzioni in ruolo.

Partenza falsa per le maestre dell’Infanzia e Primaria, incluse con riserva nelle GAE e assunte in ruolo anche quest’anno sapendo già di doverlo perdere. Non appena verrà loro notificata la sentenza di merito, conformata alla decisione del Consiglio di Stato, dopo 120gg. decadranno dal ruolo e dal posto nelle Gae, trasformando il contratto a tempo indeterminato in supplenza fino al 30 giugno.     A quante di loro hanno maturato due annualità viene proposto un percorso analogo a quello degli abilitati della secondaria.: un concorso regionale riservato, non selettivo,  per titoli e un colloquio orale. Tutto questo grazie al decreto-dignità, una vera e propria beffa per quanti hanno già superato l’anno di prova  e magari ottenuto un  trasferimento in altra regione.  Un pasticcio che sicuramente non porrà rimedio al malcontento già manifestato dalle maestre e da quante verranno escluse a partire dalle neolaureate in scienze della formazione prive di servizio.

Per tali motivi il ministro vorrebbe far partire per le maestre  accanto al Concorso riservato quello Ordinario.

Partenza falsa o meglio a scoppio ritardato  per il concorso a Dirigente Scolastico. Il 18 ottobre è prevista la prova scritta cui dovrebbe seguire la prova orale e la valutazione dei titoli. Coloro che supereranno  le prove saranno ammessi ad un corso di formazione, poi al tirocinio cui seguiranno  una prova scritta e un colloquio finale. Il Min. Bussetti ha promesso che accorcerà l’iter che rischia di scavallare anche il prossimo anno scolastico. Vedremo.

Partenza falsa, ovvero, ancora non partenza per il Concorso a DSGA, previsto dalla finanziaria 2018. I sindacati, giustamente chiedono tutele per gli oltre 2700 amministrativi facente funzione che hanno coperto i posti vacanti in tutti questi anni e permesso alle segreterie di funzionare ma al Miur non sono d’accordo. Anche qui staremo a vedere mentre continua il braccio di ferro.

Partenza falsa anche sul reclutamento di Amministrativi, Tecnici e Ausiliari. Un contingente volutamente inferiore ai posti disponibili che alimenta anno dopo anno un precariato permanente soprattutto tra i collaboratori scolastici. E sul potenziato Ata, tertium non datur

Anche qui un sistema di reclutamento da rivedere come più in generale il reclutamento di tutto il personale della scuola, snodo cruciale per il buon funzionamento delle istituzioni scolastiche.

Regionalizzare la scuola come vorrebbe il Ministro   senza  prevedere politiche di sostegno compensative vorrebbe dire far sprofondare ulteriormente  il Sud, aumentando l’attuale divario divenuto oramai insostenibile. Poi sarà più merito e meno anzianità o viceversa, l’importante è che si snelliscano con l’aiuto dell’informatica le attuali procedure concorsuali che devono concludersi  in tempi rapidi, al massimo entro un anno.

Sullo sfondo il grande tema dell’autonomia delle scuole. Una risorsa o uno spreco ? Ricentralizzare tutto o spingere l’autonomia fin sulla soglia del reclutamento? Questo è una parte importante del dibattito che agita  il governo giallo-verde sulla scuola, con due visioni che ancora appaiono distanti e difficilmente conciliabili.

E anche qui , se non si tratta di un’altra partenza falsa, lo staremo a vedere.