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Nuove graduatorie provinciali per avere supplenti da settembre

Emendamenti di maggioranza al senato al dl scuola

05/05/2020
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ItaliaOggi

Carlo Forte

La maggioranza al senato anticipa l'entrata in vigore dal prossimo 1° settembre di nuove graduatorie provinciali. Per ovviare alla carenza di candidati.

Saranno utilizzabili dagli uffici scolastici per disporre le supplenze annuali fino al 31 agosto e quelle temporanee fino al termine delle attività didattiche (30 giugno). Lo scorrimento degli elenchi avverrà solo se nelle graduatorie a esaurimento non dovessero essere inclusi aspiranti docenti in numero sufficiente a coprire le disponibilità. Gli aspiranti collocati nelle graduatorie provinciali potranno chiedere di essere inclusi anche nelle graduatorie di istituto di 20 scuole a loro scelta, ubicate nella stessa provincia dove risulteranno inclusi negli elenchi provinciali. E i dirigenti scolastici utilizzeranno le nuove graduatorie di istituto, così costituite, non solo per conferire le supplenze fino al 31 agosto e fino al 30 giugno, ma anche per le supplenze brevi e saltuarie. È quanto prevedono due emendamenti presentati in VII commissione al senato, il 29 aprile scorso, durante l'esame della legge di conversione del decreto-legge 22/2020 (AS 1774). Il primo emendamento (2.86) porta la firma di Bianca Laura Granato, capogruppo in commissione del M5S, e il secondo (2.85) di alcuni senatori di Leu ( prima firma la capogruppo, Loredana De Petris), del Pd (Francesco Verducci) e del gruppo misto (Elena Fattori ex M5S).

L'emendamento Granato dispone la sostituzione del comma 4, dell'articolo 2, del decreto-legge 22/2020, che proroga di un anno le attuali graduatorie di istituto. E prevede di anticipare al 1° settembre prossimo l'entrata in vigore dei nuovi elenchi provinciali previsti dal comma 6-bis, dell'articolo 4, della legge 124/99 attribuendo la ministro dell'istruzione il potere di dettare le norme di attuazione con un decreto non regolamentare. Il comma 6-bis, peraltro, è stato introdotto di recente dall'articolo 1-quater del decreto-legge 126/2019. E non fa alcun riferimento alle graduatorie di istituto, limitandosi ad assegnare alle nuove graduatorie provinciali una funzione sussidiaria rispetto alle graduatorie a esaurimento. Che sarebbero utilizzabili solo in coda a queste ultime e solo ed esclusivamente per disporre le supplenze annuali fino al 31 agosto e le supplenze fino al 30 giugno.

Le disposizioni che riguardano le graduatorie di istituto sono contenute, invece, nel comma 3, dell'articolo 1-quater, del decreto-legge 126/2019. Il dispositivo prevede che gli aspiranti docenti che saranno inseriti nelle nuove graduatorie provinciali potranno indicare fino a un massimo di 20 istituzioni scolastiche della provincia nella quale avranno presentato domanda per ciascuno dei posti o classi di concorso cui avranno titolo. L'indicazione delle 20 scuole avverrà contestualmente alla presentazione della domanda di inserimento nelle graduatorie provinciali.

Ma a differenza che in passato la domanda per le 20 scuole (cosiddetto modello B) non potrà essere finalizzata ad ottenere supplenze in una provincia diversa da quella indicata per le graduatorie provinciali. L'impossibilità di optare per un'altra provincia per le 20 scuole potrebbe indurre molti aspiranti docenti del Sud a non presentare la domanda per una provincia del Nord. E siccome la maggior parte degli aspiranti docenti, di solito, risiede al Sud, ciò potrebbe incrementare esponenzialmente il fenomeno deteriore delle messe a disposizione, con notevoli aggravi di oneri per le segreterie. Che a loro volta potrebbero determinare forti ritardi nell'assunzione dei supplenti e riflessi negativi sull'ordinato avvio dell'anno scolastico. Tanto più che, dal prossimo anno, si prevede che le cattedre da coprire con contratti a tempo determinato potrebbero superare la cifra record di 200 mila unità.

L'emendamento Verducci, invece, definisce il perimetro entro il quale il ministro dell'istruzione dovrebbe operare per modificare il regolamento sulle supplenze mettendo in sicurezza il decreto da eventuali vizi di legittimità derivanti da una delega in bianco. Il decreto dovrebbe essere emanato entro il 15 giugno e dovrebbe apportare modifiche al decreto 131/2007 semplificando la valutazione dei titoli e la disciplina sanzionatoria. In particolare il provvedimento dovrebbe limitare i titoli valutabili ai servizi prestati nelle scuole statali e paritarie, ai titoli di studio rilasciati da università, conservatori, accademie e istituzioni scolastiche e ai titoli di abilitazione e di specializzazione per il sostegno.

Il decreto ministeriale dovrebbe, inoltre, regolare la presentazione via web delle domande degli aspiranti avendo dura di disporre la comunicazione automatica del punteggio all'atto dell'inoltro delle istanze e l'informatizzazione della procedura di accettazione, mancata accettazione ed eventuale reclamo da parte degli aventi titolo. Infine, il provvedimento dovrebbe regolare anche l'assegnazione ai precari degli spezzoni inferiore a 6 ore, se aggregabili in spezzoni di entità superiore.

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