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Nuova Ferrara-Fermiamo l'attacco alla scuola

L'agitazione riguarda l'intero settore per tutta la giornata: dalle materne fino alle superiori e all'università "Fermiamo l'attacco alla scuola" Succi (Cgil): lo sciopero del 18 difende il di...

04/10/2002
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Nuova Ferrara

L'agitazione riguarda l'intero settore per tutta la giornata: dalle materne fino alle superiori e all'università
"Fermiamo l'attacco alla scuola"
Succi (Cgil): lo sciopero del 18 difende il diritto all'istruzione

I sindacati della scuola per ora marciano divisi, anche se sperano prima o poi di colpire uniti. Il 14 scioperano Snals, Gilda, Cisl e Uil, mentre il 18 si ferma per tutta la giornata la Cgil-Scuola nell'ambito dello sciopero generale proclamato dalla sola Cgil. Sandro Succi, segretario provinciale Cgil-Scuola, spiega che in questa fase "è prioritario" lo sciopero generale, con il quale si difendono i diritti fondamentali di tutti i lavoratori e dunque anche quelli dei lavoratori della scuola, a cominciare "dal diritto all'istruzione", che vale anche per gli studenti e per la famiglie. Per Succi la Finanziaria del governo assesta un altro colpo alla scuola pubblica, comprimendone la qualità e sottraendole risorse umane ed economiche.
"Ancora una volta, così come era successo con la Finanziaria dell'anno scorso si agisce sul personale e sulle risorse" e, secondo Succi, si ignorano le esigenze del settore dell'istruzione. Peggio, "si fanno riforme a dispetto della categoria, come dimostra il fallimento della sperimentazione nelle elementari, dovevano essere migliaia le scuole che aderivano alla riforma Moratti e sono appena 250, di cui un terzo paritarie" (le ex scuole private). Con l'introduzione del rigido parametro delle 18 ore frontali di lezione specialmentre nelle superiori mancherà il personale a disposizione per le sostituzioni. Inoltre il taglio del 6% del personale Ata (non docente) porterà in poco tempo alla perdita di 8 mila posti di lavoro, che si aggiungono ai 20 tagliati l'anno scorso. Gli effetti - afferma Succi - cominciano a farsi sentire, poichè vi sono situazioni in cui è difficile far aprire le scuole. La scure si è abbattuta anche sugli assistenti tecnici (20 posti in meno in provincia di Ferrara) col risultato che alcune aule laboratorio restano o resteranno chiuse. Ecco un tipico taglio che incide sulla qualità e la quantità dell'offerta scolastica, per non parlare della cancellazione del 40% del personale fuori ruolo, parte del quale rischia di finire in mobilità. Il dirigente sindacale aggiunge il tentativo, in parte respinto, di sbarazzarsi di una buona fetta degli insegnanti di sostegno.
Succi ritiene che in modo sottile e premeditato si stia attuando una politica di progressiva distruzione della scuola pubblica, una politica che punisce tutti i lavoratori della scuola (anche gli amministrativi, pure loro destinati ad essere tagliati) gli studenti e le loro famiglie. In questo senso è uno sciopero che riguarda tutti perché "è a difesa della qualità della scuola pubblica, dalla materna in poi". Sulla necessita di fermare il tentativo si smantellamento della scuola pubblica (e della sanità pubblica) insiste anche il segretario provinciale della Cgil Beppe Ruzziconi. Ruzziconi ritiene che le difficoltà, in questo momento, a promuovere uno sciopero unitario nella scuola, siano addebitabili a chi ha firmato il Patto per l'Italia: "Sottoscrivendolo hanno detto sì anche alla riforma scolastica del governo e non possono smentirsi subito".


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