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Moratti, una promessa ai prof "Più soldi con i contratti separati"

'intervento del ministro in un convegno di docenti a Bellaria. Contraria la Cgil Moratti, una promessa ai prof "Più soldi con i contratti separati" "Più potere per le associazi...

18/03/2002
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'intervento del ministro in un convegno di docenti a Bellaria. Contraria la Cgil
Moratti, una promessa ai prof "Più soldi con i contratti separati"
"Più potere per le associazioni nelle scelte scolastiche"
Enrico Panini: ma le risorse destinate dal governo sono scarse
MARIO REGGIO


ROMA - Contratti separati tra insegnanti e personale non docente, riconoscimento delle associazioni professionali dei prof nelle scelte scolastiche. Il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti l'ha promesso ai mille insegnanti dell'Associazione Didattica e innovazione scientifica, vicina a Comunione e Liberazione, riuniti nell'annuale convegno a Bellaria, in provincia di Rimini.
"Noi vogliamo valorizzare la funzione educativa degli insegnanti evitando una loro deriva impiegatizia. La scuola ha il volto dei docenti ed è giusto trovare gli strumenti per dare peso alla loro professionalità - ha dichiarato il ministro - Per questo motivo raccolgo in modo positivo la richiesta fatta da questo convegno. Voglio arrivare ad una contrattazione separata per il corpo docente. Sono convinta che questo aiuterà a costruire un percorso professionale basato sulla qualità, professionalità e responsabilità, a cui corrisponderanno anche ricadute dal punto di vista economico". La replica della Cgil non si è fatta attendere. "Il ministro ha in mente di modificare le regole della contrattazione? Vuol separare gli insegnanti dal personale non docente? Le confederazioni sindacali sono contrarie - commenta il segretario nazionale Enrico Panini - perché così si spacca l'organizzazione del lavoro. Il vero obiettivo del ministro è crearsi un alibi per mascherare il fatto che il governo vuol destinare scarse risorse per il nuovo contratto, visto che noi abbiamo chiesto l'adeguamento degli stipendi alla media europea. L'alibi servirà a dire: se ci fosse stata la separazione dei contratti avremmo potuto destinare più soldi agli insegnanti. Ma le regole non si cambiano".
Il ministro Moratti è poi tornata sul decreto di delega sulla riforma della scuola. "Si tratta di una riforma aperta ad ulteriori contributi. Fra poco inizia l'iter parlamentare e quella sarà un'importante occasione di confronto. Questa riforma è talmente aperta che prevede fra tre anni una revisione della legge nel caso in cui si dovessero rendere necessarie delle modifiche. Già abbiamo recepito moltissime istanze di Comuni, Province e Regioni migliorando, credo, il testo di legge". Ma alcuni giorni fa l'Associazione nazionale dei Comuni ha bocciato la riforma: sull'anticipo delle iscrizioni nelle materne e nelle elementari aveva concordato con l'Anci che i fondi per far partire gli ingressi anticipati sarebbero stati forniti dallo Stato e dalle Regioni. Ma l'accordo è stato trascurato nella stesura definitiva del decreto. Anche sul fronte regionale le cose non sono filate lisce: le sei Regioni del centro-sinistra e la Provincia autonoma di Bolzano hanno respinto il decreto perché lesivo dell'autonomia legislativa delle regioni per la formazione professionale. Il ministro Moratti ha annunciato che quest'anno "13 mila docenti andranno in pensione, noi prevediamo di assumere 8 mila e 500 docenti".
"La Moratti ammette che non coprirà neanche il turn-over - ribatte Panini - e se si aggiunge il taglio di altri 8 mila e 500 insegnanti dal settembre del 2002, è chiaro che non terrà fede alle sue promesse sul mantenimento del tempo pieno".


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