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Modena-trentasei chili di no alla Moratti

LA GAZZETTA MODENA venerdì 5 luglio 2002, S. Antonio M. Zaccaria Dopo il girotondo di piazza Grande e le manifestazioni gli "autoconvocati di Modena" creano una nuova protesta Riforma de...

05/07/2002
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LA GAZZETTA
MODENA
venerdì 5 luglio 2002, S. Antonio M. Zaccaria

Dopo il girotondo di piazza Grande e le manifestazioni gli "autoconvocati
di Modena" creano una nuova protesta

Riforma della scuola: 8000 volte "no"

Spediti da via Rainusso 33 kg di cartoline di protesta per la Moratti

j.i.

33 kg di cartoline di protesta arriveranno fra tre giorni al Ministro
dell'Istruzione Letizia Moratti. 8000 sono le adesioni raccolte
dall'organizzazione "autoconvocati di Modena"che ieri mattina dall'ufficio
postale di via Rainusso sono partite alla volta di Roma. L'associazione
raccoglie i docenti di scuole materne elementari e superioti di Modena e
provincia il cui obiettivo è sollevare l'attenzione pubblica sulla riforma
della scuola proposta dal Ministro Moratti. Dal mese di febbraio,
completamente autospesati, gli aderenti all'organizzazione hanno
distribuito fuori dalle scuole, in parchi e luoghi pubblici, delle
cartoline da inviare direttamente al Ministro per dire "no" ad alcuni punti
della riforma. La scelta dell'ufficio postale non è casuale, via Rainusso
ospita la sede del provveditorato agli studi quindi per i promotori
dell'iniziativa la spedizione ha sin dall'inizio un carattere simbolico.
Gli aderenti al movimento "Autoconvocati"tengono a precisare di non essere
supportati da nessuna organizzazione sindacale specifica,dicono infatti che
- l'unico interesse è il diritto allo studio del bambino -. La riforma
della Moratti secondo i docenti coinvolti penalizza il bambino nell'iter di
sviluppo educativo e scolastico.La scelta del liceo o di una scuola di
formazione professionale all'età di 12 anni,l'inizio dell'età scolare a
cinque anni invece che sei sono solo alcuni dei punti criticati dagli
aderenti alla protesta. Le critiche non risparmiano neanche il
comportamento del Ministro che secondo gli"autoconvocati", non ha cionvolto
il corpo inseganti nella stesura del documento di riforma. Un coro di
protesta si solleva tra alcuni insegnanti appartenenti a diverse scuole,
Mario Menziani della scuola media di Fiorano dice - l'abolizione, per il
taglio dei fondi, del programma di accoglienza stranieri istituito dal
sesto circolo scolastico, sarà una delle immmediate conseguenze della
riforma Moratti. C'è preoccupazione anche tra gli insegnanti della scuola
media Calvino per Il ridimensionamento del corpo insegnanti che inciderà su
tutta l'organizzazione scolastica con la conseguenza di classi con un
numero superiore di bambini, difficoltà per i portatori di handycap che non
avranno più assicurato il sostegno di personale esterno. Le cartoline di
protesta sono il simbolo della sensibilità della cittadinanza modenese che
ha risposto numerosa all'appello degli insegnanti. Gli "autoconvocati"
invitano ironicamente a leggere con attenzione l'opuscolo che il Ministero
ha inviato, a spese dei contribuenti, per illustare i cambiamenti che
subirà la scuola.
Dopo il girotondo di piazza Grande, la manifestazione di maggio a Barbiana,
le cartoline di protesta, l'appuntamento è a settembre per dire ancora "no"
alla Moratti.

IL CARLINO

Trentasei chili di 'no' alla Moratti

Una decina di insegnanti ieri mattina davanti all'ufficio postale di via
Rainusso si sono autoconvocati per spedire al ministro della pubblica
istruzione Letizia Moratti numerosi scatoloni contenenti circa 8500
cartoline delle 12mila distribuite nelle scorse settimane per protestare
contro la riforma.
La raccolta è iniziata in una manifestazione ai giardini ducali, lo scorso
2 giugno.
"Sono 36 chili di 'no' alla Moratti ' annuncia Mario Benozzo ex assessore
comunale e insegnante alla scuola media Calvino ' oggi, qui, c'è solo una
rappresentanza di insegnanti di ogni ordine e grado, le cartoline sono
state firmate da addetti alla scuola ma anche da genitori e studenti".
"Forse esiste una possibilità di dialogo ' dice Mario Menziani insegnante
di Fiorano ', se esiste una possibilità di rinvio esiste anche una
probabilità di discussione che per noi sarebbe già qualcosa".
"Sappiamo cha anche a Reggio qualcosa è stato fatto, questo è il grido di
Modena, vedremo cosa accadrà", rincara un altro docente. "Nella realtà
modenese se passassero le riforme ci sarebbero troppe carenze di organico,
i progetti a favore di stranieri, nomadi, ragazzi in difficoltà andrebbero
nel dimenticatoio e tutto il lavoro ricadrebbe solo sugli insegnanti che
non ce la farebbero da soli", dice Gianna Ferretti maestra elementare di
Modena. La cartolina che cita una frase di Sergio Neri, (noto pedagogista
modenese scomparso di recente) dice quattro secchi no, all'anticipazione
alla scuola dell'infanzia ed elementare, alla riduzione del tempo pieno e
prolungato, alla soppressione dei progetti per alunni in difficoltà e alla
scelta precoce e selettiva tra il sistema liceale le scuole di istruzione e
la formazione professionale.
Isabelle Abram


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