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Mobilità va cercando ch'è si cara…

di Pippo Frisone

09/02/2017
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ScuolaOggi

Quanti saranno i docenti che tenteranno il prossimo anno la roulette russa dei trasferimenti ?Lo scorso anno,  a tentarla furono 205.444 di cui  95.632 nella sola fase interprovinciale (B-C-D).Tra questi ultimi  ben 56.632 erano neo-assunti nell'as.15/16 che poterono partecipare al piano straordinario di mobilità in deroga al blocco triennale.

Quest'anno  tra neoassunti 16/17, insoddisfatti e penalizzati dell'algoritmo, si stimano in oltre  100mila le domande di quanti cercheranno una sistemazione migliore.

L'ipotesi di contratto appena siglato dà a tutti la possibilità di cambiare non solo sede di titolarità   ma  anche provincia, neoassunti compresi . Tutti i docenti  potranno indicare nell'unica domanda   di trasferimento o passaggio fino a 15 preferenze di cui  fino a 5 di scuola, il resto di ambito e/o province. Spariscono le preferenze sintetiche di distretto e comune.

Questa novità avrà come prima conseguenza quella di spostare la titolarità più sugli ambiti che  sulle scuole soprattutto per quanti vorranno cambiare provincia a tutti i costi.. Infatti anche chi  verrà soddisfatto con la preferenza province verrà assegnato ad un ambito.

Diventa per tali motivi più che mai urgente concordare criteri generali validi su tutto il territorio nazionale sulla cosiddetta chiamata diretta, sottraendola una volta per tutte alla discrezionalità     dei dirigenti scolastici, facendola rientrare in un accordo specifico sulla mobilità.

E' questo uno dei punti di maggiore difficoltà nella trattativa ancora in corso.

Le disponibilità destinati ai trasferimenti e passaggi sono tutti i posti dell'organico dell'autonomia disponibili e vacanti, senza distinzione tra curriculari e potenziato

I docenti attualmente titolari di ambito e destinatari di incarico triennale in una scuola, occupano posti che non sono disponibili per la mobilità nemmeno se la preferenza della stessa scuola è da loro richiesta.

La mobilità nella provincia avviene su tutti i posti vacanti e disponibili dopo aver assorbito gli eventuali esuberi, mentre quella interprovinciale viene ridotta al 30%, quella professionale al 10% mentre  vengono destinati alle assunzioni in ruolo il 60% dei posti.

Altra novità riguarda le cattedre orario esterne. La costituzione avverrà solo all'interno dello stesso ambito con precedenza a quelle all'interno dello stesso comune  e successivamente tra comuni diversi. L'indicazione in domanda  avverrà limitatamente a cattedre interne  o  esterne .

Nelle scuole articolate nello stesso ambito ma su comuni diversi , l'assegnazione del personale sia docente che Ata avverrà sulla base dei criteri che verranno definiti in sede di contrattazione integrativa d'istituto, essendo una mobilità all'interno dell'istituto.

Ed infine, la determinazione dell'organico unico dell'autonomia, oltre a superare ogni distinzione tra organico potenziato e curriculare, farà confluire in un codice unico di scuola anche le sedi staccate o

di specifico ordinamento ( es.professionali,tecnici,licei), in quanto sede di organico unico di tutta l'istituzione scolastica. Tutti i docenti avranno la titolarità unica dell'organico dell'autonomia e con le stesse modalità si procederà per l'individuazione dei perdenti posto.

L'ipotesi  sulla mobilità 17/18  dovrà passare al vaglio della Funzione pubblica, del Tesoro nonché della Corte dei Conti.  Passaggi questi che potranno comportare veti, modifiche e di sicuro rallentamenti in una procedura complessa che vuole ancora  mantenere l'Istruzione sotto tutela.

Ci auguriamo che  le novità sopra elencate, le deroghe e la valorizzazione della contrattazione non abbiano a subire ostacoli e soprattutto che l'algoritmo che dovrà gestire i movimenti, costato lo scorso anno 400mila euro, non impazzisca nuovamente generando incertezze e un un contenzioso seriale che metta a rischio l'avvio del nuovo anno scolastico.


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