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Messaggero vneto-Esami, il sindacato protesta

Esami, il sindacato protesta Cgil e Gilda rallentano l'insediamento delle commissioni A cosa servono gli esami di Stato? Per molti opinionisti del pianeta scuola a nulla, visto che la formula ...

17/06/2002
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MessaggeroVeneto

Esami, il sindacato protesta
Cgil e Gilda rallentano l'insediamento delle commissioni

A cosa servono gli esami di Stato? Per molti opinionisti del pianeta scuola a nulla, visto che la formula concepita con i commissari interni produrrà la fotocopia di compiti e interrogazioni tipiche della routine scolastica annuale. Perché, allora, mantenere in vita una maturità che finirà per perdere il valore legale del titolo del diploma?
Per esorcizzare la fine nota dell'esame di Stato, Cgil scuola e Gilda promuovono due proteste che rallenteranno l'insediamento delle 106 commissioni, in calendario domani nelle scuole superiori provinciali. Il passo 'dell'anatra zoppa' proposto dai 10 minuti di riflessione anti-maturità da Gilda, se sarà adottato dagli oltre 600 commissari e la pioggia a getto continuo sul ministero dell'Istruzione romano delle dichiarazioni del dissenso via fax a cui invitano i cigiellini, daranno il segno visibile della protesta, senza scioperi.
"Dieci minuti di riflessione per mantenere in vita il valore del titolo di studio, tutti sincronizzati prima di dare il via all'esame '#8212; propongono ai commissari i gildiani, per chiedere uniti la retromarcia del ministro Moratti sull'esame '#8212; Il 17 giugno sospendete le operazioni di insediamento per 10 minuti e protestate rivendicando il passo indietro della politica attuale sulla scuola. Lanciamo l'appello, perché la legge che disciplina gli scioperi ne vieta la proclamazione in tempo di esami". Mentre Cobas e Unicobas preparano sit-in davanti ai Csa e alle scuole superiori di mezza Italia per il 17 e 19 giugno, i sindacalisti di Cgil scuola invitano al carteggio: una dichiarazione scritta da faxare al dicastero romano di viale Trastevere, per esprimere il disagio professionale e dissociarsi dalle procedure dell'esame riformato con le commissioni interne. "Proponiamo ai commissari e presidenti provinciali l'invio di una dichiarazione che esprima il senso di responsabilità con il quale accettano l'incarico ineludibile '#8212; spiegano i cigiellini Carla Franza e Gianfranco Dall'Agnese '#8212; ma anche la protesta contro la trasformazione dell'esame in una verifica terminale simile a quella sostenuta dagli alunni durante l'anno scolastico. L'approssimazione nella gestione ministeriale e l'incertezza sulle disponibilità delle risorse necessarie dei compensi, nonché sui tempi di erogazione delle retribuzioni, portano dritto alla segnalazione di un profondo malcontento e disagio diffuso. I fax inviati il 17 giugno al Miur, daranno lo spessore tangibile di questo malessere".
C.B.


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