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Teledidattica
Il Messaggero - 18-07-2002

ROMA - "E' la prima volta che accade: avremo 40 mila posti vacanti e neanche mezza assunzione in ruolo", Daniela Colturani, segretario della Cisl-scuola attacca il governo che ancora non ha definito le nomine per il prossimo anno scolastico. La denuncia accomuna tutti i sindacati, Confederali e non. La Cgil ha deciso di fare un esposto alla magistratura e invita il personale della scuola a sottoscrivere appelli e denunce. "Ci sono oltre 100 mila posti liberi - afferma Enrico Panini, segretario di categoria della Cgil - e si sceglie di non nominare secondo i tempi che lo stesso governo si è dato. E' inaccettabile che venga difesa solo la scuola privata e quella pubblica sia ridotta a un limone da spremere". I termini per le nomine scadono il 31 luglio. Nei cassetti del ministero è pronta una circolare, ancora non firmata dal ministro, che dovrà essere inviata ai dirigenti scolastici regionali. Nella circolare si chiede di fare solo "nomine a tempo determinato". "L'anno parte con i supplenti, all'insegna dell'incertezza e della precarietà - sottolinea Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola - E la cosa grave è che verranno penalizzati i giovani, vincitori di concorso, che perderanno un anno di lavoro. Già, perché le nomine dei supplenti verranno fatte attingendo dalle graduatorie permanenti". Mentre la Gilda denuncia "gli effetti devastanti, a cominciare dal balletto dei professori". Ma perché le nomine di ruolo sono bloccate? "C'è un braccio di ferro tra Istruzione e Tesoro - aggiunge Daniela Colturani - Tremonti non vuole autorizzare le assunzioni finché non saranno più chiari i termini della spesa. L'anno scorso le previsioni sono state superate di 6.000 miliardi". Nell'attesa la Moratti è intervenuta con una battuta stringatissima: "Stiamo analizzando le necessità, poi vedremo".

Intanto per gli studenti l'aula diventa un luogo accessibile sempre, anche quando sono malati, grazie al collegamento diretto casa-scuola, via Internet. Debutta la "telescuola", utilizzando il sistema delle video-conferenze, consentirà agli studenti un contatto continuo con i docenti, darà la possibilità di seguire le lezioni a distanza e di approfondire le proprie conoscenze attingendo dalle fonti in rete. Il progetto pilota, presentato dai ministri Letizia Moratti (Istruzione) e Maurizio Gasparri (Comunicazione), coinvolgerà inizialmente 50 scuole, di cui 20 già cablate e attive. L'iniziativa riguarderà anche gli ospedali. Se il piccolo paziente non può andare a scuola, sarà la scuola che entrerà nell'ospedale. Già entro il prossimo anno scolastico, in via sperimentale, dieci strutture sanitarie saranno dotate delle nuove tecnologie Internet a banda larga. Il sistema Wireless Lan, con collegamenti pc senza fili, permetterà anche ai bambini ricoverati in reparti di isolamento di utilizzare il computer per tenersi in contatto con la loro classe. Entro il 2004 il sistema sarà a regime in tutti i reparti pediatrici con sezioni scolastiche distaccate. Per i piccoli lungodegenti, dunque, sarà più facile poter continuare gli studi, anche da una stanza d'ospedale. Attualmente sono 142 le sezioni scolastiche distaccate presso gli ospedali e ad usufruire di tale servizio è circa un migliaio di bambini ogni anno. Gli insegnanti impegnati nel servizio della scuola in ospedale sono oggi circa 400: si tratta di docenti distaccati che si alternano nei reparti a seconda delle materie di studio.

A. Ser.