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Messaggero-Professori, aumenti fino a 150 euro al mese

Via libera alle trattative. Sul piatto il recupero dell'inflazione e i fondi aggiuntivi. La Uil: "Manca un vero piano di investimenti" Professori, aumenti fino a 150 euro al mese Le offerte del gove...

04/10/2002
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Il Messaggero

Via libera alle trattative. Sul piatto il recupero dell'inflazione e i fondi aggiuntivi. La Uil: "Manca un vero piano di investimenti"
Professori, aumenti fino a 150 euro al mese
Le offerte del governo per il nuovo contratto degli insegnanti. I sindacati attaccano: è poco
di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - Al via il contratto di lavoro degli insegnanti. Il governo offre ai professori un aumento lordo mensile di 140-150 euro, più o meno 270 mila lire lorde pro capite. Si parte dal recupero dell'inflazione, ossia dal 5,66% di aumento, comprensivo della rivalutazione sia dello stipendio base che di quello accessorio, corrispondente, in busta paga, a 100 euro lordi al mese in più.
In busta paga. Come si arriva a 140-150 euro in più? Al recupero dell'inflazione vanno sommati i fondi aggiuntivi per la "valorizzazione della professione docente". Fondi che hanno una doppia origine: alcuni risalgono all'ultima Finanziaria del governo Amato, altri sono previsti dal governo Berlusconi. Ecco, nel dettaglio: per l'anno 2002 vengono messi nel piatto 108,45 milioni di euro (attuale governo), più 207 milioni di euro (decisi al tempo dell'Ulivo e confermati); anche per il 2003 c'è un doppio stanziamento: 310 milioni di euro (governo Amato); più 381,35 milioni di euro (stanziati dall'attuale governo).
Ma questi ultimi fondi sono sub judice, nel senso che diverranno effettivi solo dopo che i conti della scuola saranno meno in rosso. Nell'"atto di indirizzo" inviato all'Aran, infatti, il governo precisa che prima di approvare i 381 milioni di euro del 2003 dovranno essere "verificati i risparmi" ottenuti con la riduzione del personale, "come previsto dall'articolo 22, comma 1 e 2 della legge Finanziaria 448 del 2002". Mettendo insieme il recupero dell'inflazione più i fondi aggiuntivi, nelle tasche degli insegnanti dovrebbero arrivare dai 140 ai 150 euro lordi mensili in più.
Stipendi europei. Il governo non si sbilancia nel fare cifre, ma nel documento inviato all'Aran si impegna: "Proseguirà l'allineamento graduale alla media europea", riprendendo uno dei cavalli di battaglia dell'Ulivo. Con una aggiunta: "Allineamento delle retribuzioni, ma anche delle prestazioni professionali". Ciò equivale a dire che se i docenti vogliono buste paga simili a quelle dei colleghi dell'Ue dovranno lavorare di più. Non esplicitati gli standard di riferimento, ma il documento annuncia che ci sarà "una verifica della normativa degli orari di servizio, anche in relazione alla riforma".
Merito e carriere. Il contratto conterrà anche molte novità sul piano normativo. Rilancia il principio del merito (che portò tanti guai a Berlinguer, con l'idea del concorsone). I prof verranno giudicati attraverso "sistemi di valutazione concordati e trasparenti", scrive il governo nel documento inviato all'Aran, e le "dinamiche retributive" saranno vincolate ai "livelli di prestazione".
Lo status degli insegnanti cambierà, prevedendo sbocchi di carriera. I profili non vengono definiti, ma la tendenza è a quella di valorizzare alcune funzioni: di carattere organizzativo e gestionale (collaboratori del preside); coordinatori della didattica; tutor; esperti con qualifiche aggiuntive; insegnanti impegnati in classe o attenti alla formazione e all'aggiornamento. Gli aspetti qualitativi della professione saranno molto considerati. E non è escluso che spuntino i "contratti di eccellenza" per i più bravi.
Sindacati all'attacco. "Non basta - afferma con durezza Massimo Di Menna, segretario nazionale della Uil scuola - Il divario tra le nostre richieste e l'offerta del governo è ancora enorme. Eppoi, manca un vero piano di investimenti. Berlusconi, appena insediato, ha promesso alla scuola dai 15 ai 19 mila miliardi di lire. Dove sono? E di quella cifra quanta parte sarà destinata ai professori e alla scuola pubblica? Quanto finirà agli istituti privati? Su questo ci vuole un'operazione "verità"". E Daniela Colturani, segretario Cisl, critica: "Un'offerta povera, i soldi tra l'altro sono insufficienti ad impiantare il sistema delle carriere". I Cobas: "Daremo battaglia".
Le trattative. Il governo, comunque, ha dato il via libera alle trattative. Ha inviato le direttive all'Aran e ogni giorno è buono per convocare i sindacati. L'"atto di indirizzo" prima della presentazione è stato concordato con i ministri interessati, Letizia Moratti (Istruzione) e Giulio Tremonti (Economia). Sarà la base di partenza del negoziato.
La riforma. Intanto ieri la Commissione istruzione del Senato ha dato il via libera al disegno di legge per la riforma dei cicli, mentre continua lo scontro tra maggioranza e opposizione. Presto il voto in aula.


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