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Messaggero.Le graduatorie dei prof non si toccano

La Moratti va avanti: aspettiamo la decisione del Consiglio di Stato. Ma la Cgil accusa: la legge Frattini impedisce ai dirigenti di intervenire "Le graduatorie dei prof non si toccano" Scuola, line...

24/08/2002
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La Moratti va avanti: aspettiamo la decisione del Consiglio di Stato. Ma la Cgil accusa: la legge Frattini impedisce ai dirigenti di intervenire
"Le graduatorie dei prof non si toccano"
Scuola, linea dura del ministero. E Berlusconi: la riforma è solo accantonata
di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - "Le graduatorie non si toccano", il ministro Letizia Moratti sceglie la linea dura e impugna il verdetto del Tar, convinta che il Consiglio di Stato le darà ragione, prima sospendendo la sentenza dei giudici amministrativi, poi con il giudizio finale. E i ricorrenti che hanno vinto il primo round? Sono in rivolta, costretti ad aspettare il pronunciamento del massimo organo della magistratura amministrativa. Viale Trastevere, per ora, non darà corso alla sentenza del Tar del Lazio che ha bocciato sia il decreto di febbraio, sia la circolare del 28 maggio, riguardanti i criteri di formulazione delle liste. Ma a rendere più esplosiva la situazione si aggiunge il giallo dello spoil system. Secondo la Cgil e i Diesse i "dirigenti scolastici regionali non sono più abilitati a modificare le graduatorie", considerando ciò "atto di straordinaria amministrazione". Per effetto della legge Frattini, infatti, tutti i dirigenti pubblici di prima fascia sono in scadenza. Il loro mandato termina il 9 ottobre, data entro la quale dovranno essere confermati o rimossi.
Franco Bassanini, ex ministro della Funzione pubblica e senatore diessino, attacca con durezza e dice: "La scuola è la prima vittima della burocrazia. La controriforma della dirigenza pubblica rischia di paralizzare le amministrazioni, dal momento che per 60 giorni, dall'entrata in vigore della nuova legge, i dirigenti generali sono costretti a limitarsi all'ordinario". Bassanini non si riferisce solo al problema delle graduatorie, ma più in generale a tutti gli adempimenti che accompagnano l'avvio dell'anno.
Il sottosegretario alla Funzione Pubblica, Learco Saporito, di An, replica: "E' tutto falso. Lo spoil system non metterà i bastoni tra le ruote alla scuola. La circolare del 31 luglio di Palazzo Vidoni, fatta per indicare le modalità applicative della legge, è chiara: ha previsto la necessità di tamponare urgenze. I dirigenti possono adottare decisioni urgenti e indifferibili. Dunque, possono procedere alle nomine, salvo poi sottoporle alla ratifica dei nuovi manager, nel caso non venissero confermati".
Intanto, parlando a Rimini, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha rassicurato sull'iter della riforma: è stata accantonata solo per ragioni di compatibilità finanziaria, verrà ripresa con il riavvio dell'attività politica".
Ma torniamo al rompicapo delle graduatorie. Enrico Panini, leader della Cgil scuola nazionale, lancia l'allarme: "Il governo si trincera dietro spiegazioni che non hanno alcun fondamento giuridico. Quel che dice Saporito non è scritto nella legge, i dirigenti non possono adempiere ad atti di natura straordinaria, la circolare di cui parla può essere impugnata in qualsiasi momento. I ricorsi al Consiglio di Stato o modifiche di punteggio delle graduatorie non sono atti di ordinaria amministrazione. La via d'uscita? Il ministro attribuisca una proroga di poteri ai direttori, in deroga alla legge Frattini".
"La scuola non si amministra come un'azienda - afferma la senatrice della Quercia Maria Grazia Pagano - Si rimane interdetti di fronte all'ostentazione di sicurezza del ministro Moratti mentre la scuola italiana, le famiglie, gli studenti sono alle prese con un clima di incertezza e di confusione". Dal ministero giungono rassicurazioni: "La sentenza del Tar non tocca le graduatorie. Poiché riguarda un numero limitato di casi che comunque non andrebbero ad incidere sull'assetto delle operazioni stesse e quindi sul regolare inizio dell'anno scolastico". Ma anche su questo punto i sindacati attaccano: "Non importa quanti siano i ricorrenti, importa il principio riconosciuto dai giudici, di cui migliaia possono chiedere l'estensione". Il ministero dell'Istruzione, comunque, ha deciso di andare avanti: "L'Avvocatura dello Stato sta predisponendo il ricorso". "Anche perché - dicono i funzionari di viale Trastevere - dobbiamo rispondere ad altri ricorrenti, quelli che reclamano il doppio punteggio, avendo frequentato le Scuole di specializzazione".


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