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Messaggero-Istruzione di classe, come 50 anni fa

Le critiche del libro bianco dei Ds: "Proposto un modello gerarchico" "Istruzione di classe, come 50 anni fa" ROMA - La Moratti le chiama "misure di razionalizzazione", loro le chiamano "misure di...

13/10/2002
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Il Messaggero

Le critiche del libro bianco dei Ds:
"Proposto un modello gerarchico"
"Istruzione di classe, come 50 anni fa"
ROMA - La Moratti le chiama "misure di razionalizzazione", loro le chiamano "misure di una controriforma che mina la scuola pubblica". A cominciare dal "tentativo di adeguare i salari, tagliando l'occupazione", secondo un'idea di scuola "aziendalista", che "non garantisce più i diritti", piegandoli "alla precarietà degli stanziamenti annuali" delle finanziarie che "rimettono in discussione anche principi fondamentali, come l'uguaglianza del diritto allo studio". La politica scolastica del governo, fatta "di tagli" e "di riduzione dei diritti"; il "tentativo di ricostituire una scuola classista, come 50 anni fa", "abbassando di fatto l'obbligo scolastico", istituzionalizzando la "scelta precoce", costringendo "i ragazzi di 12 anni e mezzo a percorsi separati e gerarchicamente organizzati: istruzione da un lato, con il sistema dei licei, e avviamento al lavoro, con la formazione professionale"; e una concezione dei risparmi che "non è lotta agli sprechi, ma riduzione dei fondi per le assunzioni, l'autonomia, l'integrazione degli stranieri, il sostegno all'handicap", sono alcune delle critiche contenute nel "Libro bianco" sulla scuola (autori: Acciarini, Da Crema, Genovesi, Sasso e Tranfaglia), presentato ieri dai Diesse in una edizione aggiornata. L'incontro, organizzato da "Aprile", si è svolto a Roma al "Piccolo Eliseo". Sono intervenuti Sergio Cofferati, il leader della Quercia Piero Fassino e il capo del "correntone" dello stesso partito Giovanni Berlinguer.
C'è stato anche un momento di autocritica: "Bisogna riproporre con forza ciò che il centro sinistra ha prodotto sulla scuola", ha detto Cofferati, precisando che "la sinistra, una parte almeno, non è stata esente da errori, nè è stata sempre attiva nella difesa delle riforme firmate da Berlinguer e De Mauro". Così Fassino: "Siamo stati timidi nel valorizzare la nostra riforma negli anni del centro sinistra".

A. Ser.


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