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BALLETTO DELLE NOMINE Scuola, l'allarme dei sindacati: "Ventiseimila assunzioni a rischio" ROMA - Molto più di un giro di vite quello che potrebbe abbattersi sulla scuola. Ci sarebbe il "rischio...

18/07/2002
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Il Messaggero

BALLETTO DELLE NOMINE
Scuola, l'allarme dei sindacati:
"Ventiseimila assunzioni a rischio"
ROMA - Molto più di un giro di vite quello che potrebbe abbattersi sulla scuola. Ci sarebbe il "rischio concreto" di un blocco delle assunzioni in ruolo per il prossimo anno scolastico. Da settembre, quindi, i posti vacanti potrebbero essere ricoperti esclusivamente da supplenze annuali. A lanciare l'allarme sono i sindacati di categoria, che sottolineano come vi siano tutte le premesse per un inizio d'anno scolastico all'insegna della "precarizzazione". La situazione è grave, rilevano all'unisono i sindacati, ed i tempi ormai stringono. La data ultima prevista dalla normativa per la stipula dei contratti è, infatti, il 31 luglio, ma ad oggi, affermano, il ministero non ha ancora indicato il contingente delle immissioni in ruolo per il prossimo anno e dal dicastero del Tesoro giungerebbero segni nella direzione di una forte stretta sulla spesa scolastica. "Le assunzioni richieste dal ministero dell'Istruzione - sottolineano i sindacati - sono 21.000, al di sotto della soglia dei posti vacanti. Già nelle scorse settimane era apparso chiaro che il loro numero sarebbe stato ridotto". Il rischio è che le immissioni in ruolo possano essere addirittura bloccate ed i posti vacanti, che i sindacati conteggiano complessivamente in circa 80.000, verrebbero coperti da personale precario. Una prospettiva che allarma Cgil, Cisl, Uil Scuola, Snals e Gilda: "Non è questa la strada per elevare la qualità della scuola pubblica", affermano. I Cobas, intanto, preparano la mobilitazione: "La Moratti - sostiene il portavoce Piero Bernocchi - vuole risolvere il problema dei precari sbattendoli fuori con il blocco del turn-over. Di fatto spariranno 26 mila posti di lavoro".
Senza contare le aspettative deluse delle migliaia di insegnanti vincitori di concorso e in attesa da anni di un posto. Una questione scottante ed ancora aperta: un nuovo incontro tra il ministro ed i sindacati è previsto per il prossimo 23 giugno. "Le nomine in ruolo - ha sostenuto il leader della Cgil-scuola Enrico Panini - non si faranno. Oppure, le poche che verranno fatte non avranno decorrenza economica dal settembre 2002 perchè fatte dopo il 31 luglio. La situazione è gravissima anche perchè una decisione di questa portata non ha precedenti ed è l'inizio di un anno a rischio prima ancora di partire". Panini ha quindi annunciato che la Cgil ha dato in queste ore mandato ai propri legali: "Per diffidare e denunciare il ministero dell'Istruzione per le mancate nomine ruolo, che rappresentano - ha detto - anche una interruzione di servizio pubblico, perchè siamo in presenza di oltre 80 mila posti vacanti. Per un governo che "considera l'istruzione pubblica una merce, è ovvio considerare i posti di lavoro come una spesa superflua da ridurre: il diritto degli studenti a un'istruzione pubblica di qualità non è fra gli impegni di questo ministero". Critiche arrivano anche dalla Cisl Scuola: "Il tempo che scorre e il silenzio assoluto su questa vicenda, ormai a ridosso della scadenza del 31 luglio, lasciano realisticamente presupporre che quest'anno non ci saranno assunzioni in ruolo", ha osservato il segretario generale Daniela Colturani. Per la prima volta, ha detto, si andrebbe verso la "totale precarizzazione di tutti i posti vacanti nella scuola, che verrebbero coperti con le supplenze annuali". Uno scenario, secondo Colturani, da "guerra tra poveri" e chi "ne uscirà con le ossa rotte - ha commentato - saranno soprattutto i vincitori dell'ultimo concorso che, nel caso si decida di procedere con le supplenze annuali da nominarsi nell'ambito delle graduatorie permanenti, rimarranno al palo per un altro anno".

A. Ser.


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