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Mensa a un euro e prima colazione gratis a scuola. L’impegno di Macron

Mentre in Italia scoppiava il caso della bimba costretta a mangiare tonno e cracker a scuola, in Francia il governo lanciava la mensa a un euro nelle campagne e la colazione gratis nelle periferie dove un bimbo su 10 arriva a scuola a stomaco vuoto

14/04/2019
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Corriere della sera

In Italia c’è voluto il tocco felice di Candreva per chiudere l’odioso incidente della bimba di una scuola elementare di Minerbe, nel veronese, costretta a mangiare tonno e cracker davanti ai suoi compagni perché i genitori, due immigrati marocchini, non avevano pagato la retta della mensa. Nelle stesse ore in cui il centrocampista dell’Inter si offriva di pagare le spese per la bambina, in Francia il problema dei genitori che non riescono a pagare i costi della cantine veniva preso di petto dal governo Macron che decideva di lanciare da subito, entro la fine del mese di aprile, due nuove misure anti-povertà: mensa a un euro per le famiglie più povere dei circa 10.000 comuni rurali dove non sono previste agevolazioni per chi è in difficoltà e prima colazione gratis per i bambini delle banlieue, le periferie urbane più degradate delle grandi città.

A scuola a stomaco vuoto

In media il costo di un pasto in mensa in Francia si aggira attorno ai 4,5 euro (in Italia i prezzi oscillano fra i 2 e gli 8 euro a seconda dei Comuni e delle fasce di reddito), ma da loro non ci sono genitori morosi: chi non può permettersi di mandare i figli in mensa semplicemente non ce li manda. Una realtà drammatica che lo Stato repubblicano francese vive come una sconfitta dal momento che la mensa non è solo un momento importante di socializzazione ma soprattutto un modo per garantire a tutti gli alunni un pasto equilibrato, indipendentemente dal loro background socio-economico. Secondo quanto ha riferito a Le Monde la sottosegretaria alla Salute Christelle Dubos, nelle zone più sfavorite un bambino su dieci arriva a scuola senza nemmeno aver fatto colazione. «Apparecchiare la colazione a scuola - ha spiegato la Dubos - è una misura di buon senso che attacca alle radici le ineguaglianze perché chi non ha mangiato non ha le stesse possibilità di apprendimento dei suoi compagni che hanno la pancia piena». Una delle prime misure impopolari prese da Margaret Thatcher quando era ancora solo sottosegretaria all’Istruzione fu l’abolizione della tazza di latte gratis a scuola per tutti i bambini delle elementari, una tradizione che durava fin dagli anni 40. Questa scelta che le valse l’appellativo poco lusinghiero di «milk snatcher», ladra di latte.