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Mdc-Il libro bianco di Legambiente su quattro anni di Moratti: "Chiuse 768 tra elementari e medie, classi più affollate, scomparsi 9.000 operatori e un buon 20 per cento delle risorse"

Scuola Il libro bianco di Legambiente su quattro anni di Moratti: "Chiuse 768 tra elementari e medie, classi più affollate, scomparsi 9.000 operatori e un buon 20 per cento delle risorse" 17/03/...

18/03/2005
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Scuola
Il libro bianco di Legambiente su quattro anni di Moratti: "Chiuse 768 tra elementari e medie, classi più affollate, scomparsi 9.000 operatori e un buon 20 per cento delle risorse"

17/03/2005 - E' una scuola a perdere quella fotografata dal libro bianco di Legambiente "Scuola pubblica 2005: liquidazione di fine stagione". E', questo, il terzo dossier dell'associazione ambientalista che, con cifre e commenti, vuole documentare i tagli avvenuti negli ultimi tre anni ai danni della scuola pubblica, determinati dagli interventi operati dal governo sia attraverso le finanziarie, sia attraverso lo strumento dell'articolazione delle voci di spesa (circolari, direttive&).

"Il quadro, anno dopo anno, - spiega Vittorio Cogliati Dezza, responsabile nazionale di Legambiente scuola e formazione - è sempre più preoccupante: crescono i tagli di struttura (istituzioni scolastiche, organico docenti e personale ATA) mentre calano gli investimenti in settori nevralgici come l'arricchimento dell'offerta formativa o la scuola solidale. Vengono negate le risorse per chiudere i contratti, per questo domani, a soli quattro mesi dall'ultimo sciopero, la scuola italiana è costretta a chiudere i battenti e a scendere in piazza. Il paradosso più grottesco è questo: la stessa riforma Moratti non trova i finanziamenti per poter camminare. È evidente quale sia la considerazione per l'istruzione che ha questo governo".
Riportiamo di seguito il dettaglio del libro bianco di Legambiente.

Il primo punto riguarda la chiusura delle scuole: in quattro anni il 9,21% delle scuole dell'obbligo è stato soppresso. La regione più penalizzata risulta essere il Friuli Venezia Giulia (-18,6%) seguita da Liguria (-17,08%), Veneto (-15,97%), Lombardia (-14,33%), Piemonte (-12,13%), Abruzzo (-12,44%), Emilia Romagna (-11,77%). Le altre regioni si attestano al di sotto del 10%. Nello stesso arco di tempo un aumento di 67.716 alunni porta a sopprimere 1.206 classi e 25.936 cattedre.

La scuola per l'infanzia è l'unica a mantenere il segno positivo (+30.087 alunni, +739 classi, +525 posti). Ma l'aumento non è indolore: nonostante le nuove classi e i posti aggiuntivi il numero di alunni per classe lievita (da 23,15 dell'anno scolastico 2001/02 a 23,46 dell'anno in corso) come pure il rapporto docente/alunni (da 11,96 a 12,26). Per mantenere costanti tali rapporti ci sarebbero volute 561 classi e 2.049 posti in più.

Se è vero che in questi anni si assiste a una riduzione degli alunni della scuola primaria (-9.701) e secondaria di 1° grado (-10.028), la riduzione delle classi e delle cattedre (rispettivamente di -4.017 e -8.050) fa comunque aumentare il rapporto alunni/classe con un aumento, nella scuola primaria, di 0,22 e nella scuola media di 0,30. Aumenta continuamente, in ogni ordine di scuola, il rapporto docenti/alunni: un aumento medio di 0,51, che vuol che aumentano le classi con 30 alunni.

La più pesantemente colpita risulta essere la scuola superiore che, a fronte di un aumento nell'ultimo anno di 13.245 alunni e di 716 classi, perde 9.325 cattedre. Negli anni da noi presi in considerazione lascia sul campo 17.271 posti pari al 66,59% di tutte le cattedre tagliate, 1.871 classi, pur con un aumento di 57.934 studenti.

La stangata, come già detto, è arrivata anche alla qualità del corpo docente, sempre più precario: 33.493 docenti con contratto a tempo determinato fino al 31 agosto 2005, 66.124 con incarico sino al termine delle lezioni, dato "mitigato" dall'immissione in ruolo di 12.500 docenti concessi dal Ministro Tremonti alla collega Moratti, assunti all'inizio del corrente anno scolastico. Ma il decreto presidenziale del 19 novembre 2003 non è una regalia del governo, dà alla scuola quanto le è dovuto, anzi meno! Infatti l'atto di programmazione delle assunzioni a tempo indeterminato adottato dal Ministro della Pubblica Istruzione in data 16. 11. 2000 con nota D/3374 prevedeva 40.000 assunzioni per l'anno scolastico 2000/01, 35.000 per l'anno scolastico 2001/02 (totale 65.000 assunzioni effettuate poi dal Ministro Moratti all'inizio del suo incarico) e 21.000 assunzioni per l'anno 2002/03 (mai effettuate).

Analogamente al personale docente anche il personale non docente diventa sempre più precario. Nell'anno scolastico 2001/02, su 169.208 collaboratori scolastici 122.718 (pari al 72,52%) erano assunti a tempo indeterminato, 46.490 (27,48%) a tempo determinato. Nell'anno scolastico 2003/04 il numero dei collaboratori di ruolo è sceso a 112.296 (68,72%) a fronte di 51.114 (31,28%) non di ruolo. E tra gli assistenti tecnici e amministrativi è di ruolo solo il 75% circa (lo scorso anno 60.204 su 79.522, il 75,70%).

Da due anni poi non arrivano alle scuole finanziamenti per le nuove tecnologie, l'informatica, una delle tre "i" della campagna elettorale berlusconiana: il primo anno di gestione Moratti aveva portato un taglio del 30,07% ai finanziamenti per le nuove tecnologie. Che dire ora che per il secondo anno consecutivo questa voce è del tutto scomparsa dai finanziamenti ministeriali.

Analoga sorte per l'inglese, penalizzato nella finanziaria 2005 che dispone che "l'insegnamento della lingua straniera nella scuola primaria è impartito dai docenti delle classi", cancellati così i 14.200 docenti specializzati nell'insegnamento della lingua straniera, possiamo immaginare con quale vantaggio per l'apprendimento dei ragazzi, in compenso nei prossimi due anni scolastici ci saranno 234 milioni di euro risparmiati, secondo il Ministro Siniscalco. Che dire poi dell'insegnamento delle lingue straniere nella scuola media: nel triennio gli alunni perdono 281 ore, il 33,3% delle ore impartite nella scuola pre-Moratti.

L'handicap continua a perdere progressivamente risorse economiche. Sparito da tre anni il finanziamento per i sussidi didattici e tecnologici, per i GLIP, i Gruppi di Lavoro Interistituzionali Provinciali, ridotti ulteriormente i fondi erogati per l'applicazione della L. 440/97 per l'arricchimento dell'offerta formativa (-22,40% in tre anni).
Complessivamente i finanziamenti persi sono il 46,05%. Tenendo conto anche del progressivo aumento degli alunni portatori di handicap, l'investimento pro capite si riduce sempre più: da 127,50 euro per alunno dell'E.F. 2001 a 58,13 dell'E.F. 2004 (-119,33%).

HC 3578 - 2005 NZ


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