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Mattino-Nove ore sotto il sole per una supplenza

Nove ore sotto il sole per una supplenza Oltre mille precari in fila, in ballo il sospirato incarico annuale. Urla e proteste, arriva la polizia ANNA MARIA ASPRONE Erano un migliaio. O, forse, mo...

31/07/2002
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Il Mattino

Nove ore sotto il sole per una supplenza
Oltre mille precari in fila, in ballo il sospirato incarico annuale. Urla e proteste, arriva la polizia
ANNA MARIA ASPRONE
Erano un migliaio. O, forse, molti di più. Sotto un sole infuocato, un caldo asfissiante, un'aria irrespirabile. Precari, alcuni anche da decenni, in fila per ore ed ore e, per di più, solo per un incarico a tempo. Una boccata d'ossigeno per quanti, tanti, da anni tentano disperatamente di accaparrarsi una volta e per sempre, quella sospirata cattedra. E nell'attesa hanno accumulato, in quantità industriali, abilitazioni, seconde lauree, attestati o quant'altro possa consentire di scavalcare anche di qualche numero il predecessore in graduatoria. In fila, con un pizzico di amarezza in più, c'erano anche alcune centinaia di docenti che l'avevano già quasi tra le mani quel benedetto posto fisso, senza più sussulti. Se ci fossero state, come previsto le immissioni in ruolo, se la Moratti avesse ufficializzato il contingente per gli incarichi a tempo indeterminato, loro in quella fila non ci sarebbero certo stati più. L'attesa sarebbe finita. Ora invece, toccherà anche a loro un altro anno nel limbo della supplenza annuale. Con la nomina giuridica slittata a settembre 2002 la cattedra effettiva loro l'avranno solo tra un anno, a settembre 2003. Ieri, c'era un'aria da accampamento, nel grande cortile dell'Itis "Galileo Ferraris" in via Labriola. E la tensione ha raggiunto i livelli incandescenti della temperatura, tanto che a un certo punto, superata la soglia d'allarme è stato necessario l'intervento degli agenti del commissariato di polizia di Scampia che hanno riportato la calma e l'ordine. E, in quel cortile, si sono consumate in un'attesa snervante, iniziata alle 9 di mattina (ma le file erano già lunghe alle 8) le speranze di quanti si sono sottoposti al tour de force per firmare quel contratto che dava loro diritto, in base alla varie classi di concorso e alla loro posizione di merito, ad insegnare per tutto il prossimo anno scolastico. Fino a esaurimento di posti. La disponibilità numerica resa nota nei giorni scorsi dal Provveditorato indicava come cifra orientativa, 1500 posti liberi, tra medie e superiori. Qualche problema è sorto soprattutto in attesa che venisse sciolto il nodo dei movimenti dei docenti di ruolo per le assegnazioni provvisorie.
Le convocazioni, iniziate al "Ferraris", scuola-polo per la stipula dei contratti a tempo determinato per Medie e Superiori (dal 25 luglio al 28 , analogo iter alla scuola media "Verga" in via Bosco di Capodimonte, che continueranno anche oggi per gli incarichi residui di Materne ed Elementari) proseguiranno fino a mercoledì. Poi le competenze passeranno di diritto ai capi d'istituto che prepareranno il calendario entro il 21 agosto per passare alle nomine entro il 26 agosto.
Il breve lasso di tempo per le assegnazioni ha spinto il Csa, centro servizi amministrativi, di Napoli - su disposizioni della Direzione generale regionale della Campania, e prima ancora del ministero dell'Istruzione - a concentrare tutte le operazioni in un'unica sede, il "Ferraris" appunto. "Non c'era altra soluzione - spiega il dirigente ad interim del Csa Luigi De Filippis - con i tempi a nostra disposizione. Altre possibilità per stipulare i contratti, magari via Internet non sono praticabili perché implicherebbero una scelta già fatta sulla sede da parte del docente che deve accettare l'incarico. Per quanto riguarda le file - aggiunge De Filippis - ieri c'erano due convocazioni per classi di concorso, una alle ore 9 ed un'altra alle 16. Invece è accaduto che si sono presentati tutti di buon mattino".
Giustificazioni, quelle del Csa che, però non hanno convinto gli aspiranti docenti. "Non si agisce così - sbotta un insegnante, in maniche di camicia, sudato e arrabbiato". Qualcuno, pochi minuti dopo le 12,30, gli aveva detto di aver sentito che alle 13 ci sarebbe stata la pausa pranzo per riprendere alle 16. Affermazioni, rivaletasi, poi, priva di fondamento. "Siamo da ore in fila sotto il sole, come chi deve mendicare qualcosa. E questo dopo anni di studio, di sacrifici, di concorsi. Sa una cosa? - apostrofa il cronista - la vera Via Crucis la stiamo facendo noi qui".


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