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Mattino:esami-I sindacati:pochi vantaggi e costi invariati

LA POLEMICA I sindacati:pochi vantaggi e costi invariati SALVO SAPIO E l'esame diventa occasione di "battaglia" fra governo e sindacati, con una serie di agitazioni convocate da diverse sigle. Co...

13/06/2002
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Il Mattino

LA POLEMICA
I sindacati:pochi vantaggi e costi invariati
SALVO SAPIO
E l'esame diventa occasione di "battaglia" fra governo e sindacati, con una serie di agitazioni convocate da diverse sigle. Contro la riforma della scuola targata Moratti e contro la politica dell'attuale ministro dell'istruzione, i Cobas della scuola invitano infatti i professori alla mobilitazione durante lo svolgimento degli esami. Niente scioperi, però, ma solo perchè "la famigerata legge 146 impedisce, sanzionando assai pesantemente, gli scioperi durante gli esami".
Ma per la scuola i problemi potrebbero arrivare anche dallo sciopero generale indetto dalla Cgil per il 20. La Cgil-Scuola aderirà infatti allo sciopero generale con queste modalità: il 20 giugno in Lombardia e Campania, il 27 giugno in Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta, il 28 giugno in Sardegna e Basilicata, il 2 luglio nelle Marche e in Umbria, il 4 luglio in Sicilia, Toscana, Lazio, Abruzzo e Molise, il 5 luglio in Alto Adige, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Veneto e Trentino, l'11 luglio in Emilia Romagna. Lo sciopero dell'intera giornata riguarderà tutti i lavoratori appartenenti al comparto della scuola statale, non statale e formazione professionale ed avverrà garantendo l'effettuazione di scrutini ed esami.
Un allarme deciso arriva poi dall'Osservatorio per la tutela ed il rilancio della scuola statale. "La nuova formula prevista per gli Esami di stato 2002 - viene spiegato infatti in un documento dell'organismo - con la presenza di soli commissari interni e di un presidente unico per tutta la scuola, determina una dequalificazione della prova" E l'analisi dei motivi che porterebbero ad una condanna dell'Esame sono circostanziati. "È una riforma nata da un provvedimento previsto dalla Legge Finanziaria 2002 senza alcuna valutazione di tipo didattico e culturale, esclusivamente per realizzare economie di spesa".
Un provocazione? I sindacati non credono, anzi. "Anche noi siamo stati molto critici nei confronti di questa riforma dell'Esame di Stato - commenta Daniela Culturani, segretario nazionale della Cisl - il problema è che la riforma non è scattata organicamente con quella dei cicli. Il risultato è stato che dal punto di vista economico non ci sarà un vantaggio apprezzabile, poichè occorrerà reinvestire i fondi, e si rischia di far scemare la tensione negli studenti. Del resto non si è registrata particolare tensione fra i docenti e, a questo punto, la ogni valutazione preventiva è azzardata". Stessa linea per Massimo Di Menna, leader nazionale della Uil-Scuola. "Si è intervenuti in corso d'opera ottenendo due risultati negativi: non ci sarà alcun risparmio economico e si rischia seriamente di dequalificare l'Esame. La verità è che questa strutturazione doveva essere inserita nel percorso nei nuovi sistemi di valutazione, solo così avrebbe avuto senso. L'impressione è che si sia trattato di una scelta politica, piuttosto che di una valutazione tecnica".


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