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Mattino di Pdova-Perché sì al contratto della scuola, perché no a quello dei metalmeccanici

Cgil: non abbiamo atteggiamenti ideologici" Perché sì al contratto della scuola, perché no a quello dei metalmeccanici Antonio Giacobbi Segretario generale Sns-Cgil del Veneto Ho letto un in...

01/07/2003
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Il Mattino di Padova

Cgil: non abbiamo atteggiamenti ideologici"
Perché sì al contratto della scuola, perché no a quello dei metalmeccanici

Antonio Giacobbi Segretario generale Sns-Cgil del Veneto

Ho letto un intervento sul contratto della scuola pubblicato domenica 15 giugno e firmato da Enzo Martinelli. Presumo si tratti del dottor Enzo Martinelli, Direttore Scolastico Regionale. Il fatto che non compaia la sua qualifica mi sembra meritevole di attenzione: il dottor Martinelli intende dire e sostenere liberamente la sua opinione come cittadino ed autorevole "esperto" della scuola, smarcandosi dal suo ruolo attuale. Va dunque apprezzata la scelta. Però... il dottor Martinelli è quello che è: un alto dirigente dello Stato, nominato dal ministro a dirigere la Scuola veneta. Per essere precisi: "confermato" dal ministro Moratti che, dopo l'entrata in vigore della legge Frattini, ha applicato lo spoyl sistem ed ha rimosso i tre quarti dei direttori regionali, anche se di nomina recente. Il dottor Martinelli è stato invece confermato nel suo incarico in Veneto.
Scrive il dottor Martinelli che quello della scuola è il miglior contratto possibile, in questa fase economica, come quello dei metalmeccanici. Il fatto che la Cgil abbia firmato il primo e non il secondo "la dice lunga sulle ispirazioni culturali retrostanti e sulle scelte operate dal sindacato di Epifani". Aggiunge poi che "nel pubblico impiego non c'è un mercato che regolamenta i carichi retributivi che sono quindi decisi dalla situazione della finanza pubblica e dalla compatibilità con l'andamento generale del Paese, dell'equità e del buon senso che peraltro Cisl e Uil hanno già testimoniato nel corso della trattativa per i pregressi contratti dei lavoratori dell'industria". Prendo dunque atto che secondo Martinelli, vi sono sindacati di buon senso (Cisl e Uil) e sindacati che ne sono privi (la Cgil). Mi permetto tuttavia di insinuare un dubbio, un'altra lettura, in un'analisi che dovrebbe essere più approfondita. La Cgil non ha firmato il contratto dei metalmeccanici perché, nel merito, ha giudicato non positivo quell'accordo accettato invece da Cisl e Uil. Ha firmato invece quello sulla scuola perché, nel merito, l'accordo cui si è giunti dopo una trattativa serrata è stato ritenuto soddisfacente.
Non vi è stato, nell'un caso e nell'altro, nessun atteggiamento pregiudiziale o "ideologico". E' noto, ad esempio, che la Cgil, per la sua "ispirazione culturale", per usare l'espressione di Martinelli, è decisamente contraria alle scelte "culturali", appunto, che ispirano la legge Moratti sulla riforma della scuola. Ciò non le ha impedito tuttavia di impegnarsi sul contratto e di valutarlo nei contenuti, di approvarlo, di sostenerlo nelle assemblee, di sottoporlo a referendum tra i propri iscritti. Ha partecipato al voto circa il 47% degli aderenti, l'87% dei votanti lo ha approvato.
Insomma: abbiamo dimostrato di stare nel merito, sulle cose, sui fatti, e di trarne le conseguenze sotto il profilo sindacale. E' un buon contratto, è vero, soprattutto in questi tempi (probabilmente non intendiamo la stessa cosa, ma su questa formulazione sono d'accordo con Martinelli). Mantiene sostanzialmente il potere d'acquisto dei lavoratori e non taglia, anzi conferma ed espande alcuni diritti.
E' un contratto che non ci ha regalato nessuno, ma che ci siamo conquistati punto su punto, euro su euro. Siamo consapevoli anche che non risolve tutti i problemi: vi è in particolare un'area di "sofferenza" giustificata tra il personale Ata, per motivi diversi alcuni dei quali non dipendono dal contratto: penso all'aumentato carico di lavoro e di responsabilità (particolarmente per gli assistenti amministrativi), alle funzioni miste, alle esternalizzazioni e ai transitati dagli Enti locali che non hanno visto riconosciuta l'anzianità pregressa, ai tagli di organico: è una sofferenza che va colta e a cui vanno date delle risposte. Ma nell'insieme si è trattato di un buon accordo, raggiunto anche grazie all'impegno, alla mobilitazione, alla tenuta unitaria di Cgil-Cisl-Uil e Snals. Francamente: giudicare di buon senso l'interlocutore quando è d'accordo con noi e privo di buon senso quando d'accordo non è, mi pare di cattivo gusto sotto il profilo delle relazioni e abbastanza superficiale sotto il profilo dei contenuti.


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