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Mattino - COME CAMBIA L'ISTRUZIONE

COME CAMBIA L'ISTRUZIONE ELENA ROMANAZZI La commissione Cultura della Camera ha dato ieri il via libera al disegno di legge di riforma degli organi collegiali sui quali c'è stato un lungo braccio...

23/02/2002
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Il Mattino

COME CAMBIA L'ISTRUZIONE
ELENA ROMANAZZI
La commissione Cultura della Camera ha dato ieri il via libera al disegno di legge di riforma degli organi collegiali sui quali c'è stato un lungo braccio di ferro all'interno della Cdl. Corretto e riscritto più volte, il provvedimento, che verrà esaminato dall'aula il prossimo 4 marzo, non ha comunque accontentato tutti all'interno della maggioranza ed è certo che verranno presentati degli emendamenti, non solo dall'opposizione. An - ha sottolineato Giuseppe Valditara, responsabile per la scuola - pur condividendo nel suo complesso la riforma auspica che in materia di rappresentanza di docenti e genitori vengano apportate delle modifiche perché "il futuro della scuola dipende in primo luogo dalla motivazione, dal coinvolgimento e dunque dalla responsabilizzazione dei docenti". Sulla composizione del Consiglio di scuola ieri An si è astenuta e così è difficile che il ddl possa essere approvato.
Sono cinque gli organi delle istituzioni scolastiche previsti nel ddl: il dirigente scolastico, il consiglio dell scuola, il collegio dei docenti, gli organi di valutazione collegiale degli alunni e il nucleo di valutazione. Ogni organo ha la sua funzione, ma il dirigente scolastico ha il compito di "assicurare la gestione unitaria dell'istituzione scolastica, ne ha la rappresentanza ed è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio".
Il Consiglio della scuola ha preso il posto di quello che era chiamato Consiglio d'amministrazione. La differenza tra quello approvato e la vecchia idea è minimo. Il consiglio è composto da 11 membri così divisi: il dirigente scolastico, cinque genitori (il primo dei genitori eletti assume la funzione di "garante dell'utenza") e tre docenti nella scuola materna, elementare e media, tre genitori, tre docenti e due studenti per la scuola secondaria superiore, ne fa parte anche il direttore dei servizi generali e amministrativi e un rappresentante dell'ente tenuto per legge alla fornitura dei locali della scuola. Il consiglio dura in carica tre anni scolastici ed è rinnovato entro il 31 ottobre, ha compiti di indirizzo e programmazione delle attività scolastiche, viene convocato dal dirigente o da due terzi dei componenti, in caso di gravi irregolarità di impossibilità di funzionamento, il dirigente scolastico regionale provvede allo scioglimento e nomina un commissario. Il collegio dei docenti elabora il piano dell'offerta formativa e ha compiti di indirizzo e programmazione, coordinamento e monitoraggio delle attività didattiche ed educative. Il ddl prevede che venga istituito un "nucleo di valutazione" dell'efficienza e dell'efficacia del servizio e questo è composto dal "garante dell'utenza", da un docente e da un soggetto esterno nominato dal Consiglio.
Diversi i pareri sul provvedimento. Il sottosegretario al ministero della pubblica Istruzione, Valentina Aprea, lo ha definito "una svolta per l'organizzazione delle istituzioni scolastiche" che "consente di superare la partecipazione solo formale delle famiglie". Soddisfatto anche il presidente della commissione Cultura, l'azzurro Ferdinando Adornato. "Un pasticcio" per la diessina Alba Sasso perché "relega i docenti in un ruolo marginale". Critici Prc e Verdi. E i sindacati si dividono. Critica la Gilda per l'esclusione dei docenti dalla gestione e per l'eccessiva concentrazione di potere nelle mani del dirigente. Sulla stessa linea lo Snals e la Cisl.