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Manifesto-Università, a Montecitorio la protesta dei ricercatori

Università, a Montecitorio la protesta dei ricercatori I. VA. La Crui non si smentisce e corre a difesa del ddl Moratti sull'università. "L'iter legislativo per lo stato giuridico dei docenti ?...

23/02/2005
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il manifesto

Università, a Montecitorio la protesta dei ricercatori
I. VA.
La Crui non si smentisce e corre a difesa del ddl Moratti sull'università. "L'iter legislativo per lo stato giuridico dei docenti è a un punto di svolta. Le richieste che avanziamo da mesi sembrano ormai punti acquisiti, anche se nel prossimo futuro occorre essere vigili affinchè il tutto non si traduca in un niente di fatto". Le dichiarazioni di Piero Tosi, presidente della Crui e rettore dell'università di Siena, arrivano in serata e colpiscono, con la leggerezza propria di un pugno allo stomaco, l'intera comunità dei ricercatori che da ieri è mobilitata - insieme a docenti e studenti - contro il disegno di legge sullo statuto giuridico dei docenti. Il "tutto" cui allude Tosi è infatti un "niente". Dire che "sono stati posti limiti al precariato dei ricercatori con un tetto massimo di due contratti a termine di due anni ciascuno" significa soltanto dire che - da oggi in poi - la vita dei ricercatori precari sarà così scandita: tre anni di dottorato, quattro anni (due più due) di contratto a tempo determinato e quindi il nulla.

Un modo per abolire la figura del ricercatore? Macché, dice Tosi, i ricercatori avranno il riconoscimento - in presenza dei titoli - del pieno ruolo docente. Ma quali ricercatori? "Dividi et impera". Quella di Tosi ha tutta l'aria di essere una burla, una maniera per spezzare quel fronte della ricerca già abbastanza diviso, per mettere gli uni contro gli altri i ricercatori destinati al precariato a vita e quelli che decidono di accontentarsi di un ruolo di aggregato. E' a loro che sembra pensare con vibrante affetto Tosi: "L'ipotesi di promuovere tutti sarebbe lesiva per coloro che hanno lavorato onorevolmente per tanti anni". Degli altri, poco importa.

Peccato, perché le parole di Tosi - segno più che evidente di una contrattazione col governo - arrivano dopo l'altrettanto evidente apertura di Renato Guarini, rettore della Sapienza di Roma che ieri ha presentato una proposta di modifica del decreto legislativo Moratti in cui si reclamano "Reclutamento, carriere e risorse finanziarie".

Ieri mattina, intanto, un centinaio di ricercatori provenienti da diverse parti d'Italia ha manifestato davanti a Montecitorio "Contro la riforma classista dell'università": "La ricerca è un diritto, privatizzarla è un delitto" recitava uno degli striscioni. "Questa - ha tenuto a precisare Marco Merafina del Coordinamento nazionale ricercatori - non è la protesta di una sola categoria, coinvolge tutto il mondo accademico. E sia chiaro che il mondo accademico non si riduce a Crui e Cun. Da sole non rappresentano le esigenze degli atenei italiani". A parlare con i manifestanti è scesa in mattinata il capogruppo Ds in commissione Cultura Giovanna Grignaffini che ha dichiarato: "Il primo dato politico importante è che la Moratti è stata lasciata sola. Ieri in aula non c'era nessun esponente della maggioranza e neppure il Presidente della commissione. L'onorevole Pepe, relatore di maggioranza, si è limitato a fare un'illustrazione burocratica della proposta del Governo. La maggioranza è intenzionata a presentare emendamenti e nenache la stessa Moratti sembra essere più d'accordo col suo decreto". Oggi, il pacchetto di emendamenti verrà sottoposto al Comitato ristretto dei Nove.


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