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Manifesto-Sull'altarino della patria

Sull'altarino della patria Letizia Moratti festeggia il suo primo giorno di scuola con cantanti e calciatori Kermesse Il ministro non raccoglie le critiche di Ciampi e insiste sulla necessità di ...

17/09/2003
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il manifesto

Sull'altarino della patria
Letizia Moratti festeggia il suo primo giorno di scuola con cantanti e calciatori
Kermesse Il ministro non raccoglie le critiche di Ciampi e insiste sulla necessità di investire di più sull'istruzione. Pubblica o privata?
I. VA.
Mille e cinquecento studenti provenienti da tutta Italia, docenti, cariche (alte e basse) dello stato, autorità civili e militari. E ancora: cantanti, ballerini, attori e calciatori. E' troppo anche per Letizia Moratti che non sta in sè dalla gioia: "Un giorno bellissimo. Speriamo che tutti siano così". Come se a scuola ci andassero Montella e Trapattoni, Claudio Baglioni e Lucio Dalla. Ma il pubblico è d'eccezione, lo scenario offerto dall'Altare della Patria pure così che Moratti procede spedita.

Non raccoglie le critiche di Ciampi, ignora il suo richiamo alla Costituzione e - dopo aver vagheggiato una "visione comune del bene, della giustizia e della solidarietà in Europa" - insiste sulla necessità di investire di più sull'istruzione. Perché "chi studia di più ha posti migliori, più remunerati, più qualificati". Bisognerà rifletterci.

Preparata come sempre, Donna Letizia snocciola le cifre: il tasso di occupazione per chi ha un titolo di studio inferiore al diploma - ammonisce - è del 44% mentre sale all'81% per quanti in possesso della laurea (fanno eccezione i precari della scuola di cui almeno in quest'occasione è meglio tacere).

Non solo - recita compita come una scolaretta che ha mandato giù bene la lezione - il reddito medio annuo nella fascia di età che va dai 33 ai 44 anni è quasi il doppio per chi ha un titolo universitario rispetto a chi è in possesso di un diploma inferiore a quello della scuola secondaria (fanno sempre eccezione i precari della scuola, ma perché rovinarsi questo "giorno bellissimo"?).

E dopo il quadro generale, la strategia aziendale: "Ecco perché - spiega soddisfatta sperando che almeno il dj Francesco chiamato a movimentare la Kermesse le creda - stiamo lavorando per adottare misure che aumentino e qualifichino gli interventi finanziari pubblici nel campo dell'istruzione e della formazione, in Italia e in Europa".

Che gli interventi finanziari siano pubblici è ormai cosa purtroppo nota: ma a quali scuole sono destinati? A quelle pubbliche o a quelle private? Finora gli unici soldi che abbiamo visto sono, infatti, i 30 milioni di euro elargiti alle private. Quanto agli 8 miliardi destinati alla scuola pubblica, nel Dpef - come da più parti denunciato - non ce n'è neanche l'ombra.

Così che quello che Moratti definisce "il nostro compito" appare piuttosto una minaccia: "Dare a tutti i giovani la possibilità di avere un successo formativo perché tutti possano accedere ai mestieri, agli impieghi e alle professioni". Lo spettro è di nuovo quello del doppio canale: licei privati per ricchi, istituti professionali statali per i poveri. Più si va avanti, più il governo sembra battere su questo tasto. E se fosse questo il vero obiettivo della riforma?

Moratti non lo dice ma un augurio particolare rivolge ai docenti e agli studenti di alcune scuole straniere di Roma: un sorriso per il liceo spagnolo "Cervantes", uno per la scuola americana "Mary Mount" e uno per l'istituto francese "Chateaubriand". Scuole, queste, tutte rigorosamente allocate in borgata Parioli.


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