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Manifesto-Soldi agli atenei che lo meritano"

Soldi agli atenei che lo meritano" Il ministro Moratti chiede di "produrre più laureati, e in fretta". Oggi nuovi annunci, anche sulle materne IAIA VANTAGGIATO Chissà se l'incontro di ieri tra i...

12/09/2003
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il manifesto

Soldi agli atenei che lo meritano"
Il ministro Moratti chiede di "produrre più laureati, e in fretta". Oggi nuovi annunci, anche sulle materne
IAIA VANTAGGIATO
Chissà se l'incontro di ieri tra il premier Silvio Berlusconi e il ministro dell'istruzione Letizia Moratti è avvenuto prima o dopo le esternazioni del presidente operaio sulla "benigna" dittatura di Benito Mussolini. Di certo i due - nonostante la nuvola di cultura nella quale erano morbidamente avvolti - non devono aver parlato di storia né tantomeno ripassato le ultime lezioni. Più probabilmente, stando alle indiscrezioni, avranno discusso di finanziamenti da destinare a scuola, università e ricerca. Se pubblica o privata, non è dato sapere. Tira aria di finanziaria e si sente: peccato che all'incontro non abbia partecipato anche Tremonti per dire subito - anziché poi - che tanto di soldi non c'è nemmeno l'ombra. Ma il ministro del tesoro ci sa fare e li lascia fare: che chiacchierino pure nei comodi appartamenti di palazzo Grazioli. E che sorridano pure, tanto l'ultima risata non sarà la loro.

E, tuttavia, anche donna Letizia, comincia a imparare il suo mestiere. Parla della necessità di nuovi finanziamenti, è vero, ma poi - intervenendo al convegno sull'università organizzato dall'associazione Tre Elle - getta la maschera e li lega al merito: "Un sistema universitario nel quale ci sia la capacità di collegare l'impiego delle risorse pubbliche ai risultati: solo così l'università italiana sarà pienamente europea". Perché non proporre anche dei cartellini da firmare all'entrata e all'uscita dalle lezioni, dei cancelli da costruire davanti agli atenei, un efficiente ufficio del personale capace di controllare e sanzionare assenteisti e imboscati? Solo così l'università italiana potrà finalmente diventare una azienda.

Prima o poi la verità bisognerà pur dirla ma, al momento, è meglio tacere e tentare di sedurre un pubblico composto più da industriali che da addetti ai lavori: "Dobbiamo incentivare le università a dare risultati concreti cioè maggiori opportunità agli studenti di completare gli studi in tempi brevi e di mettere nelle condizioni di trovare lavori qualificati e ben remunerati a quelli già laureati". Tra i quali potremmo annoverare anche un certo numero di precari della scuola che - all'inizio delle lezioni - sono ancora a spasso e non perché assenteisti.

Più soldi, insomma, agli atenei che se li meritano e - per la prima volta a partire dal 2005-2006 - "assegnazione di risorse pubbliche in termini di risultati quantitativi e qualitativi raggiunti". Tra i quali - viste le criptiche e involute espressioni morattiane - non devono essere stati compresi quelli relativi all'acquisizione della lingua italiana.

A sorpresa, si dichiara d'accordo col ministro dell'istruzione il leader della Margherita Francesco Rutelli che invita il ministro dell'istruzione a iscriversi a un partito della maggioranza "per farsi ascoltare di più": non si sa se a farlo parlare sia una incipiente crisi di identità, un ormai curabilissimo complesso di inferiorità o un palese senso di impotenza politica. Convince l'ultima delle ipotesi visto che - ormai senza freni - Rutelli si lancia: "Chi batte i pugni e ottiene risorse è chi ha un'azionista alle spalle". Di questo passo finirà che le università ce le giocheremo in Borsa. L'esibizione del leader della Margherita, del resto, è un capolavoro di confusione politica. Che senso avrebbe, altrimenti, affermare che solo maggiori finanziamenti alla scuola pubblica consentirebbero di salvare "quella grande risorsa che è la scuola privata?"

Per fortuna Fiorello Cortiana, capogruppo dei Verdi in commissione cultura del senato, non attraversa momenti di crisi e ricorda alla perfezione lo schieramento cui appartiene. Così si scaglia contro l'idea agghiacciante - ma che evidentemente ha cominciato a circolare - "che i soldi per l'edilizia e la messa in sicurezza delle scuole potrebbero derivare dalla sanatoria sull'abusivismo edilizio". Scuole, insomma, in cambio di illegalità. Che sia questa una delle possibili sorprese della prossima finanziaria? Lo sapremo presto, intanto è bene ricordare che anche l'ultima finanziaria aveva previsto, all'articolo 80, la realizzazione di un piano straordinario di intervento per l'edilizia scolastica nelle zone a rischio. Piano che doveva essere presentato a marzo e del quale a tutt'oggi si sono perse le tracce.

Convocato, infine, per domani, il consiglio dei ministri, seguito da una conferenza stampa congiunta Moratti-Berlusconi-Tremonti. All'ordine del giorno anche un decreto legislativo sulla definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo di istruzione.


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