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Manifesto-Scuola, i precari rimangono precari. Più di prima

Scuola, i precari rimangono precari. Più di prima Via libera al decreto sulle graduatorie. Nessuna concessione ai supplenti storici. E slittano le assunzioni CINZIA GUBBINI ROMA Slittano le imm...

29/07/2004
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il manifesto

Scuola, i precari rimangono precari. Più di prima
Via libera al decreto sulle graduatorie. Nessuna concessione ai supplenti storici. E slittano le assunzioni
CINZIA GUBBINI
ROMA
Slittano le immissioni in ruolo per la scuola: invece che il 31 luglio, le assunzioni (15 mila) inizieranno a partire dal 25 agosto. Lo stabilisce il decreto "omnibus" sulla pubblica amministrazione approvato ieri in via definitiva al senato, che contiene alcuni articoli dedicati alla scuola e diverse novità per quanto riguarda l'interpretazione della legge 143 sulle graduatorie permanenti. La necessità di rivedere la legge era nata dalle proteste dei precari che hanno anche presentato diversi ricorsi: proteste considerate sensate dallo stesso ministero che aveva promesso di rimediare attraverso il decreto. Le cose, però, non sono andate così. Le migliorie proposte dal governo sono tutte contenute nell'emendamento presentato al senato nella scorsa lettura dal parlamentare di Forza Italia, Franco Asciutti. L'emendamento specifica, ad esempio, che verrà attribuito un doppio punteggio soltanto agli insegnanti che hanno prestato servizio nella sede posta al di sopra dei 600 metri, ma i precari chiedevano l'abolizione tout court di questo punto, visto che il mero criterio dell'altitudine non può certo determinare una sede disagiata rispetto a un'altra (l'esempio più lampante è quello de L'Aquila, 714 metri sopra il livello del mare). Ma le bruttezze dell'emendamento Asciutti non finiscono qui: i precari chiedevano, almeno, l'eliminazione della retroattività per quanto riguarda il nuovo calcolo degli anni di servizio. Il decreto, invece, spiega che le novità della legge 143 valgono soltanto a partire dal 2003-2004, cioè dall'anno scolastico appena passato, un contentino che non eliminerà il rischio di scavalcamenti in graduatoria. Anzi, i precari sospettano che questa piccola "toppa" servirà a bloccare i loro ricorsi al Tar, basati perlopiù proprio sulla retroattività. Come se non bastasse la retroattività limitata varrà anche per il conteggio del cosiddetto "servizio non specifico" (quello cioè prestato in classi di concorso diverse dalla propria), l'unico appiglio in mano ai precari storici per far contare la propria anzianità di servizio.

Inutile dire che tutti gli emendamenti dell'opposizione sono stati rigettati. Vale la pena invece registrare che gli emendamenti presentati dall'Udc, che in parte erano in linea con le richieste dei precari, in aula hanno ricevuto il voto contrario dagli stessi parlamentari dello scudocrociato. "Prendiamo atto che a questo governo non importa nulla del precariato della scuola, l'unica cosa che può salvarci la pelle è che vadano presto a casa", commenta Aureliana Scotti del Movimento dei precari. "E' una vergogna, che dimostra una volta di più come il precariato sia un elemento strutturale della legge di riforma Moratti - osserva la deputata di Rifondazione Titti De Simone, firmataria di alcuni emendamenti respinti - è chiaro ormai che il governo punta alla chiamata diretta. Servono insegnanti ricattabili".

I Cobas scuola bollano il decreto come "iniquo" e proclamano lo stato di agitazione permanente. Di scelte "parziali e non risolutive" parla Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola esprime preoccupazione "per la fase tecnica di gestione delle domande". Stessa preoccupazione condivisa dalla Cgil Flc di Enrico Panini "La data del 25 agosto potrebbe creare gravi ritardi nelle immissioni in ruolo soprattutto nelle province più popolate - osserva - i problemi non sono risolti e lo scontro continuerà nelle aule dei tribunali".


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