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Manifesto-Nomine, Moratti ci riprova

Nomine, Moratti ci riprova Contro la sentenza del Tar del Lazio, il ministero dell'istruzione ricorre al consiglio di stato e procede con le vecchie graduatorie. "Tutto regolare" per viale Trastever...

23/08/2002
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il manifesto

Nomine, Moratti ci riprova
Contro la sentenza del Tar del Lazio, il ministero dell'istruzione ricorre al consiglio di stato e procede con le vecchie graduatorie. "Tutto regolare" per viale Trastevere mentre protestano sindacati, presidi, genitori e studenti. La Sicilia rinvia di 15 giorni l'apertura delle scuole
IAIA VANTAGGIATO
Graduatorie da rifare e nomine ballerine? Macché, contro la sentenza del Tar del Lazio, il ministero dell'Istruzione sceglie la strada del ricorso al consiglio di stato. E caparbiamente va avanti con le vecchie graduatorie. Una strada in discesa che consente di prendere tempo: qualche mese prima di ottenere un pronunciamento definitivo quindi - e siamo già a dicembre - dichiarazione dello "stato di calamità". Dopodiché, benedetta epifania che tutte le graduatorie si porta via. A viale Trastevere, la decisione è stata presa in serata dopo una giornata interamente dedicata all'arte alta dello sberleffo: "La nomina dei supplenti non subirà ritardi rispetto all'inizio dell'anno scolastico". Risponde prontamente la Sicilia che rinvia di quindici giorni l'apertura delle scuole mentre in Molise - a tutt'oggi - neanche un docente è stato immesso in ruolo.

Da un esame complessivo effettuato presso tutti i diciotto direttorati regionali, il ministero dell'Istruzione avrebbe, invece, dedotto che "il problema si può gestire". Insomma, casi isolati e contenuti in alcune centinaia. Che Letizia Moratti abbia qualche problema con la matematica non è più un mistero per nessuno, testimone il povero Tremonti. Ma come che sia, di far quadrare i conti le riesce sempre: "Per quanto ci riguarda l'anno scolastico può cominciare regolarmente sulla base delle graduatorie già stilate".

Per quanto riguarda il Tar del Lazio, no. Per quanto riguarda sindacati, presidi, studenti, docenti e genitori nemmeno.

Compatto, il fronte sindacale: "Che il ministro accolga la sentenza del Tar del Lazio o che si appelli al consiglio di Stato per non applicarla - spiega Enrico Panini della Cgil scuola - lo slittamento delle nomine dei supplenti ci sarà comunque". Nel primo caso, infatti, i docenti già nominati verrebbero "licenziati" per poi essere "riassunti" in base a graduatorie diverse. Nell'altro caso - a meno, appunto, di non dichiarare lo "stato di calamità" - il cambio dei docenti potrebbe avvenire sotto l'albero di Natale. "Nonostante le ostentate certezze - commenta Armando Catalano, responsabile Cgil per la dirigenza scolastica - l'efficienza non è davvero un punto di forza di questo ministero". Quanto alle cifre, sono nell'ordine delle migliaia e non certo delle centinaia. Anche lo Snals allerta sui disagi che rischiano di compromettere l'imminente avvio dell'anno scolastico mentre di vero e proprio caos parlano i Cobas: alla già gravissima situazione del precariato con il blocco delle nomine in ruolo - denunciano - si aggiunge il rinvio del rinnovo dei contratti, le leggi delega, la riforma degli organi collegiali e la "demenziale" sperimentazione di Moratti. Alla quale Paolo Cento dei Verdi chiede di riferire subito al parlamento "su quali iniziative urgenti intenda prendere per garantire un regolare svolgimento delle lezioni".

E i più preoccupati sembrano essere i presidi, alle prese con organici incompleti, mancato esaurimento delle nomine e sperimentazioni fantasma. Il tutto aggravato dalla sentenza del Tar del Lazio che potrebbe diventare esecutiva su tutto il territorio nazionale e - come denuncia il presidente dell'associazione nazionale presidi, Giorgio Rembado - dal mancato rispetto della normativa sull'autonomia.

Stesso disappunto, quello espresso dalla portavoce del coordinamento dei genitori democratici Angela Nava: "Avremmo preferito la sordina del ministero sugli ottimismi di un inizio d'anno scolastico glorioso piuttosto che un boomerang come questo". Ma come si fa a stare contemporaneamente in sordina e sotto i riflettori? A Letizia Moratti non resta, dunque, che la Sardegna: inizio regolare di lezioni e sperimentazione al via in dieci scuole due delle quali private paritarie. Quando si dice villa Certosa.


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