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Manifesto-No ai "presidenti per forza"

No ai "presidenti per forza" Il ministro Moratti ci ripensa: i docenti non sono più obbligati a dirigere le commissioni d'esame Vincono i prof Non vogliono essere "a disposizione", e criticano l'es...

04/04/2002
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il manifesto

No ai "presidenti per forza"
Il ministro Moratti ci ripensa: i docenti non sono più obbligati a dirigere le commissioni d'esame
Vincono i prof Non vogliono essere "a disposizione", e criticano l'esame di stato deciso dal ministro
CINZIA GUBBINI
ROMA
Bella notizia per gli insegnanti: il ministero della istruzione ha fatto marcia indietro sulla circolare di febbraio che imponeva per la prima volta ai professori con dieci anni di servizio di essere "a disposizione" per fare i presidenti nelle commissioni degli esami di maturità. Con una nuova circolare, firmata il 26 marzo, il ministero corregge il tiro: torna la "volontarietà". Chi avesse già inviato la domanda, convinto di essere costretto, può "dare indicazioni della propria indisponibilità al dirigente scolastico". Morale della favola: nuovo clamoroso scivolone del dicastero di viale Trastevere. Perdipiù il tono perentorio con cui si istituiva tout court la nuova regola ("si rammenta che la partecipazione ai lavori della commissione rientra tra gli obblighi inerenti lo svolgimento delle funzioni proprie del personale della scuola salvo le deroghe consentite dalle normi vigenti. Non è, pertanto, consentito rifiutare l'incarico o lasciarlo") aveva scatenato pesanti polemiche tra il corpo docente, in cui - dai tempi della famosa "bozza Bertagna" - cresce l'insofferenza nei confronti del dirigismo del ministro Moratti. E questa volta non si tratta di semplici "umori" (se mai lo sono stati), perché la circolare diramata dal ministero è fuori da ogni normativa vigente. Infatti né lo Stato giuridico del personale docente, né i contratti nazionali di lavoro (di cui si attende con ansia il rinnovo) prevedono che gli insegnanti debbano assumere ruoli di leadership rispetto ad altri colleghi, tanto più quando "leadership" significa fare il presidente di una commissione d'esame, funzione per cui vengono sborsate buone retribuzioni, ma che comporta numerosi rischi (per esempio i ricorsi). "Si sa che questo ministro appartiene a un governo che non ama il confronto con i sindacati, ma il pensare di muoversi in un ambito statale, regolato da leggi, come il padrone delle ferriere è sintomo non solo di arroganza ma anche di incompetenza", ha commentato tagliente Pino Patroncini, della Cgil scuola. Che sottolinea come il problema dei presidenti di commissione è legato a doppio filo alla riforma degli esami di maturità, per niente gradita dalle scuole statali. Com'è noto, il ministro Moratti ha totalmente stravolto la procedura degli esami di stato attraverso la legge finanziaria, stabilendo che le commissioni d'esame devono essere composte da membri interni con il solo presidente esterno. Un modo per risparmiare, certo, ma secondo molti anche un bel regalo alle scuole private. Per non parlare del rischio che in questo modo si acceleri la perdita del valore legale del titolo di studio. Per questo il 12 aprile la Cgil scuola sta organizzando volantinaggi di fronte alle scuole superiori, inizio di una "campagna d'opinione" contro i nuovi esami di stato. Ma come mai il ministero ha azzardato la diffusione di questa circolare, creando un ennesimo strappo con il corpo docente? Il fatto è che potrebbe effettivamente crearsi una carenza di "presidi di commissione" perché nella legge finanziaria si stabilisce che le commissioni debbano essere composte solo da docenti e dirigenti scolastici delle scuole superiori. Storicamente, invece, anche i dirigenti scolastici delle scuole medie potevano svolgere il ruolo di presidente. Ora, è noto che ogni anno servono 7 mila presidenti, e i dirigenti scolastici delle scuole superiori (che non possono rifiutarsi di essere "a disposizione", al contrario degli insegnanti) sono solo 3.500. Il pericolo di una voragine effettivamente c'è, anche se negli ambienti scolastici nessuno si preoccupa, visto che le retribuzioni sono buone e, si dice, i "volontari" non mancheranno.