Manifesto-Maturità intercettata

SCUOLA
Maturità intercettata
Contro l'uso di cellulari e palmari, coinvolta la polizia "Ma noi combattiamo soprattutto le web-truffe agli studenti"
IAIA VANTAGGIATO
Panico tra i maturandi dopo il titolo sparato ieri in prima pagina dal Giornale di Maurizio Belpietro: "Polizia in classe contro chi copia". Tutt'altro dice, in realtà l'articolo, ma sempre di "notte prima degli esami" si tratta, "notte di polizia che forse qualcuno te lo sei portato via". E così a scatenarsi sono le fantasie peggiori: perquisizioni personali, poliziotti in assetto antisommossa che calano sui i banchi tra una funzione trigonometrica e un endecasillabo sciolto, arresti in flagranza di reato. Così certo non sarà ma di controllo - o perlomeno di una forma di intimidazione preventiva - si può parlare. Perché ad essere coinvolti da Letizia Moratti nell'operazione "esami sicuri" saranno comunque gli uomini della polizia delle poste e delle telecomunicazioni e non una squadra di esperti pedagoghi. A loro il compito di monitorare - attraverso l'uso di radiogoniometri - un campione di istituti per appurare l'esistenza di eventuali telefonate eseguite da cellulari, in entrata o in uscita che siano. Dell'inedita iniziativa - non s'era mai chiesto prima d'ora alla polizia di monitorare bagni o vocabolari, luoghi da sempre deputati a "copiature perfette" - parliamo con Claudio Caroselli, direttore della divisione operativa della polizia postale.

Dottor Caroselli, da dove parte l'idea di questo controllo o monitaraggio, come più bonariamente viene definito?

Da una circolare emanata dal ministero dell'istruzione che vieta durante gli esami di maturità l'uso di cellulari, computer e palmari. Sul rispetto di questa circolare ci è stato chiesto di vigilare.

Ammettiamo che i vostri radiogoniometri rilevino una telefonata. Che fate? Individuate il colpevole, circondate la scuola, procedete all'arresto?

Ma no! A parte che a telefonare potrebbe essere un bidello, un insegnante, un addetto alla segreteria. Il nostro compito si limiterà a segnalare ai presidenti della commissione esaminatrice che dalla loro scuola è stata effettuata o ricevuta una chiamata. Toccherà a loro provvedere.

Nessuna irruzione, allora?

Vuole scherzare? Io me li ricordo i miei esami di maturità e quanto ero terrorizzato.

Non crede, tuttavia, che questa sia comunque una forma di controllo?

Se lo è riguarda tutt'altro e, precisamente, il rischio di truffe. Vede, la nostra intenzione è tutelare studenti e genitori dalle molte trappole che alcuni siti tendono loro.

A che si riferisce?

A quei siti sui quali stiamo facendo capillare attività di monitoraggio che propongono in anticipo tracce di temi o risposte a eventuali quesiti.

Magari non attraverso internet, ma la "caccia" c'è sempre stata...

Sì, solo che adesso costa. E molto. Per accedere a quei siti si può sempre usare la vecchia carta di credito ma il sistema oggi è diventato più subdolo. Si chiama, per l'esattezza 709 e consiste in una connessione a tariffa speciale che disconnette dalla normale linea telefonica per collegarsi ad un numero a tariffa maggiorata. Il risultato? 5 euro alla risposta più 5 euro per ogni minuto di collegamento.

Però basta saperlo...

Questo è il punto. Molti degli utenti non lo sanno perché le avvertenze obbligatarie o non ci sono - e in questo caso siamo di fronte a veri e prori illeciti amministrativi - o sono scritti talmente "in basso e in piccolo" che non tutti arrivano a leggerli.