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Manifesto-Le sorprese dell'Irpef ridotta

Le sorprese dell'Irpef ridotta I più fortunati guadagneranno 300 mila lire. In passato riduzioni più alte PAOLO ANDRUCCIOLI Decine di centri studi stanno lavorando per calcolare gli effetti real...

02/10/2002
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il manifesto

Le sorprese dell'Irpef ridotta
I più fortunati guadagneranno 300 mila lire. In passato riduzioni più alte
PAOLO ANDRUCCIOLI
Decine di centri studi stanno lavorando per calcolare gli effetti reali della riduzione delle tasse modello Tremonti sui redditi delle famiglie. Il governo Berlusconi si vanta di aver realizzato la più grande riduzione fiscale della storia e, soprattutto, di aver dato seguito a uno dei cinque punti del contratto che il premier firmò con gli italiani. Ebbene, i risultati dei calcoli che si stanno facendo in questi giorni potrebbero riservare delle sorprese e farci scoprire che se pur ci sarà, la riduzione delle tasse sarà davvero molto contenuta. Al momento, noi possiamo avvalerci delle prime elaborazioni sull'argomento e in attesa di avere dati completi vi anticipiamo alcuni risultati. Schematicamente: i più fortunati potranno beneficiare di una riduzione fiscale intorno alle 300 mila vecchie lire. L'anno, s'intende. Una prima analisi a cura di Massimo Baldini e Paolo Bosi è disponibile in Internet all'indirizzo www.lavoce.it (sito creato da un gruppo di economisti che ruotano intorno all'Università Bocconi di Milano). Secondo questo studio, i vantaggi maggiori della riduzione dell'Irpef riguarderanno le famiglie che hanno redditi tra i 16 mila e i 28 mila euro, con un aumento del reddito disponibile tra l'1,3 e l'1,4%. In termini assoluti, lo sgravio più consistente è quello che va a vantaggio delle famiglie con un reddito imponibile di 35.047 euro. Le famiglie povere non guadagneranno nulla dalla manovra fiscale, mentre continuano a guadagnare i soggetti nei piani alti della distribuzione. In una famiglia ricca possono infatti anche esserci contribuenti relativamente poveri (pensionati, part-time, ecc.) e inoltre, individui con redditi medi possono raggiungere un reddito equivalente disponibile relativamente elevato.

Baldini e Bosi mettono anche in rilievo il fatto che la "riforma", invece di semplificare, per ora complica perché la manovra include una clausola secondo cui nessuno deve pagare più imposte di prima. Ci saranno casi di doppi calcoli e comunque di prevedibili complicazioni amministrative che rendono più difficili anche le simulazioni. In ogni caso, la conclusione è che la "manovra fa aumentare i redditi delle famiglie, in media dell'1%, sostanzialmente neutrale negli effetti distributivi". 5,5 miliardi di euro sono impiegati per sgravi fiscali dagli effetti distributivi non esaltanti, come premessa di un'ampia redistribuzione fiscale a vantaggio dei contribuenti più ricchi.

La Cgia, l'associazione degli artigiani di Mestre, contesta la diversa applicazione della "no tax area" tra lavoratori autonomi e dipendenti. Gli artigiani di Mestre contestano alla finanziaria del governo Berlusconi "di aver tenuto più bassa, a parità di reddito, la soglia di esenzione fiscale (no-tax area) tra le diverse tipologie di contribuenti. Si tratterebbe, per la Cgia, dell'ennesimo caso di "discriminazione nei confronti dei lavoratori autonomi e delle loro imprese". Complessivamente, dagli studi ancora parziali elaborati dalla Cgia risulta che i più premiati dalla riduzione fiscale saranno i redditi sotto i 25 mila euro, con un risparmio annuo intorno ai 187 euro, ovvero circa 360 mila vecchie lire. Per una famiglia con un lavoratore dipendente con due figli a carico con un reddito di 45 milioni di lire, lo sgravio fiscale si dovrebbe attestare intorno alle 300 mila vecchie lire.

Per quanto riguarda l'affermazione del ministro Tremonti e del premier Berlusconi sulla più grande riduzione fiscale mai avvenuta, si può andare a leggere, sempre su Internet al sito www.nens.it (sito creato e gestito da Bersani e Visco) un raffronto con le finanziarie precedenti. Ebbene, la finanziaria `98 (governo D'Alema) ridusse le imposte di 6000 miliardi di lire, la finanziaria `99 (governo D'Alema) le riduzioni di imposte sono state pari a 10.300 miliardi di lire, la finanziaria 2000 per il 2001 (governo Amato) le riduzioni complessive erano state di 20.000 miliardi di lire (10,330 miliardi di euro, ovvero il doppio di quella attuale). C'è anche da ricordare - per chi l'avesse dimenticato - che la finanziaria del governo di centro sinistra prevedeva ulteriori riduzioni di aliquote ora cancellate dal ministro Tremonti. E infine, una domanda maligna: ma siamo proprio sicuri che è preferibile ridurre le tasse e distruggere lo stato sociale, piuttosto che andare nelle direzioni scelte da altri governi europei?


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