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Manifesto: Caos finanziaria

GOVERNO Soldi certi - 130 milioni - solo per le scuole private

06/12/2009
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il manifesto

Roberto Tesi
Caos su caos: anche se il maxi emendamento presentato venerdì notte per la finanziaria 2010 è stato presentato come una semplificazione. In realtà sono stati cancellati due articoli, sostituiti da uno solo, ma composto da 250 commi. Non male per una legge, già licenziata dal Senato dopo anche un voto di fiducia. Ora la finanziaria dovrà essere approvata dalla Camera per poi tornare a palazzo madama per - si spera - il voto definitivo. L'unica cosa «certa» è che la manovra correttiva per il prossimo anno dovrebbe essere di 8,9 miliardi, uno in più delle ultime stime che, però, erano molto ballerine e approssimative. Molte le novità. Fra queste, l'eliminazione del diritto soggettivo al finanziamento pubblico dei giornali di partito, cooperativi e di idee. Se passasse questo emendamento le aziende editoriali interessate non potrebbero iscrivere a bilancio questi finanziamenti e non ottenere anticipazioni dalle banche. Per le quali è scattata una «fregatura»: sono saltati gli sconti fiscali per gli istituti che aderiscono alla moratoria sui crediti alle piccole e medie imprese. Secondo indiscrezioni di questi sconti si riparlerà a gennaio quando si dovrà anche discutere se rinnovare gli incentivi per la rottamazione di auto e elettrodomestici.
Con il maxi emendamento vengono invece reintegrati gli stanziamenti a favore delle scuole non statali: 130 milioni per il 2010. Altri stanziamenti sono previsti per le Autority della concorrenza e per quello per la privacy e per la commissione di garanzia per gli scioperi nei pubblici servizi. Un po' di spiccioli in più per i Comuni: riceveranno, a titolo di rimborso Ici, a seguito della misura decisa lo scorso anno che prevede l'abolizione dell'imposta comunale sugli immobili sulla prima casa, ulteriori 156 milioni di euro per il 2008 e 760 milioni in più a decorrere dal 2009. Al stesso tempo, però, è saltata la misura che prevedeva una boccata d'ossigeno per i Comuni che si trovano a fare i conti con municipalizzate in rosso a causa della restituzione di quelli che sono stati considerati aiuti di stato dall'Unione europea. La norma infatti contrariamente alle anticipazioni non è contenuta nel maxiemendamento del relatore alla Finanziaria. Si sarebbe dovuto trattare di fondi nel 2010 per circa 200-300 milioni di euro per compensare i Comuni dei mancati dividendi delle municipalizzate.
Confermato il pacchetto welfare, il patto sulla salute, il codice per le autonomie e la distribuzione dello scudo fiscale per 3,9 miliardi di euro. Per quanto riguarda le altre risorse: 250 milioni arriveranno dalla vendita di beni demaniali e un miliardo dall'accordo con le province di Trento e Bolzano, che dà loro maggiore autonomia a fronte di un minore trasferimento da parte dello Stato. Altri 48 milioni arriveranno dal codice delle autonomie e altri 200 dai fondi Fas. Infine 350 milioni dalla voce rivalutazione terreni. E' stata istituita la cedolare secca al 20% sugli affitti, ma solo per L'Aquila e in via sperimentale; confermate le risorse per l'inizio dei lavori del ponte sullo stretto di Messina, il turn-over al 100% per polizia e vigili del fuoco, e le risorse per Roma capitale da reperire attraverso la dismissione degli immobili della Difesa. Cancellate invece le norme per i rimborsi di azionisti e obbligazionisti Alitalia, la possibilità da parte dei Comuni di rimborsare le ronde e le risorse, ma anche le risorse per il termovalorizzatore di Acerra. A proposto dei proventi che saranno ricavati dallo scudo fiscale (3,9 miliardi) è previsto tra l'altro che 400 milioni siano destinati al «fondo per l'università»; 400 milioni all'autotrasporto; 750 milioni al rifinanziamento delle missioni internazionali di «pace»; 100 milioni alle popolazioni colpite da calamità naturali e 130 milioni (come anticipato) alle scuole private. Aumentate le risorse da destinare al credito d'imposta per le imprese che investono in innovazione e ricerca. Si tratta di 400 milioni in più rispetto ai 650 milioni precedentemente stanziati.


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