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Liberazione-Occupi la scuola? Ci pensa la Digos

Ondata repressiva a Venezia, Spoleto, Catania Occupi la scuola? Ci pensa la Digos Checchino Antonini Si aggira per le calli veneziane o per i vialoni di Mestre a spiare liceali. A Spoleto f...

30/01/2003
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Liberazione

Ondata repressiva a Venezia, Spoleto, Catania
Occupi la scuola? Ci pensa la Digos
Checchino Antonini
Si aggira per le calli veneziane o per i vialoni di Mestre a spiare liceali. A Spoleto fa multare le "urla sediziose" di giovani antifascisti. A Catania castiga gli occupanti di un liceo. Gira tra i banchi di una scuola elementare di Trento dove si tengono lezioni sui disastri della globalizzazione (Liberazione ne ha già scritto l'altroieri). E' la digos, la polizia politica, che sembra accanirsi, in questo scorcio di gennaio, contro gli studenti.
Sabato scorso, i quotidiani veneziani hanno dato l'annuncio choc di 63 denunce da parte della digos per altrettanti occupanti di dieci scuole, accusati di furto (anche di risme di carta per i volantini), di invasione di edifici e di interruzione di pubblico servizio. "A tutt'oggi non sappiamo ancora chi è stato denunciato, perché e da chi - racconta a Liberazione, Pasquale del centro sociale "Zona Bandita" - le occupazioni di quest'anno sono state brevi e molto più tranquille che in passato (come gli stessi agenti digos ebbero a dire, all'epoca dei fatti, al consigliere Prc al comune, Pettenò, ndr)".

Sabato mattina, con concentramento in piazzale Roma, gli studenti contesteranno la repressione con un sit in di fronte alla questura e un corteo pacifico che raggiungerà la sede dell'ex provveditorato. E' da qui, sospettano gli studenti dopo un'ondata di assemblee in tutte le scuole, che potrebbero essere partite le denunce: dal direttore generale della pubblica istruzione veneta Enzo Martinelli. "Anche perché presidi e docenti ci hanno dato la loro solidarietà, così anche Cobas e Cgil. Forse la digos ha proceduto d'ufficio - dice Martina degli "Studenti banditi" del Marco Polo (dove i dirigenti hanno chiesto 5 euro di rimborso a ciascun iscritto) - noi siamo all'oscuro mentre i giornali scrivono che i 63 già sarebbero stati interrogati". Se i contorni del caso sono ancora incerti, non così il clima che si conferma quello autoritario inaugurato dal teorema della procura di Cosenza. Stavolta nel mirino ci sono tutti coloro che si oppongono alla riforma Moratti e che, occupando le scuole, si riappropriano di luoghi destinati dalla Costituzione all'elaborazione di saperi critici, anche oltre l'orario ufficiale delle lezioni.

Urla sediziose
E' di un paio di settimane la "ritorsione" a Catania contro una decina di liceali del classico Spedalieri, dell'Antico Corso, popolare quartiere centrale, citati per danni e costretti a pagare una multa salata dopo l'occupazione autunnale del loro istituto a sostegno anche della vertenza degli operai di Termini Imerese. La denuncia ci viene dal collettivo "La Locomotiva" di Scienze politiche che, proprio oggi, in un incontro all'Aula magna con Haidi Giuliani, discuterà degli effetti politici della repressione: "Le cariche di polizia e le denuce - dice Daniele - vogliono distogliere l'attenzione dai contenuti del movimento e ridurre le masse critiche a problema di ordine pubblico".

Risalendo per lo Stivale ci si imbatte nelle multe di Spoleto. Duecentoventuno euro è la somma che si sono visti recapitare l'altroieri alcuni antifascisti identificati dalla digos mentre scandivano slogan considerati "urla sediziose" all'indirizzo di esponenti di An locali che, alla presenza del sottosegretario (nazional-alleato) alla giustizia Benedetti Valentini, stavano raccogliendo firme di solidarietà con gli agenti di Napoli accusati di aver torturato alcuni manifestanti il 17 marzo 2001. Saluti romani e cori nostalgici erano rispettivamente coreografia e colonna sonora di una simile iniziativa. Ma la contravvenzione è stata comminata a chi era rimasto sconcertato.

An presenta il conto
Innervositi dalla campagna elettorale già in corso per la Provincia di Roma, assessori e consiglieri di An tentano da settimane di distogliere l'attenzione dalla responsabilità della Giunta Moffa per la fatiscenza degli edifici scolastici invocando procedimenti per danni a carico degli alunni che hanno occupato le scuole spesso proprio contro il degrado. Con interventi a Palazzo Valentini e con incursioni sulla stampa, esponenti di An tentano di incriminare il tiepido movimento studentesco che, in verità, è storicamente attento a non danneggiare gli istituti occupati. "Tuttavia - spiega a Liberazione, Elio Romano, capogruppo di Rifondazione - qualche guaio potrebbe esserci stato ma è inaccettabile che serva a coprire la scarsa attenzione dell'amministrazione per la manutenzione e l'incapacità di programmazione e intervento". Se nell'ultimo bilancio, 10 miliardi di vecchie lire sono stati stanziati per la sicurezza e la ristrutturazione delle scuole, si deve solo grazie agli emendamenti dell'opposizione che la destra di governo ha dovuto accettare. Repressione e criminalizzazione, si sa, servono anche a coprire politiche antipopolari.


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