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Liberazione-Intervista ad Adriana Buffardi-Chi pagherà di più è il Mezzogiorno

Intervista ad Adriana Buffardi, assessora all'Istruzione in Regione Campania: "Né risorse né idee" "Chi pagherà di più è il Mezzogiorno" Roberto Farneti "Ha ragione Bassolino, da quest...

02/10/2002
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Liberazione

Intervista ad Adriana Buffardi, assessora all'Istruzione in Regione Campania: "Né risorse né idee"
"Chi pagherà di più è il Mezzogiorno"
Roberto Farneti
"Ha ragione Bassolino, da questa Finanziaria il Mezzogiorno esce fortemente penalizzato". Adriana Buffardi, assessore all'Istruzione della Regione Campania, boccia senza appello la manovra per il 2003 presentata dal governo. E a Tremonti, che invita gli enti locali a ridurre gli sprechi, manda a dire: "Siamo pronti a qualsiasi confronto sulla nostra capacità amministrativa". Le critiche più forti sulla Finanziaria riguardano proprio il Mezzogiorno. Ieri il governatore della Campania Bassolino si è rivolto al presidente della Repubblica Ciampi, in visita a a Avellino, per chiedere modifiche al Parlamento. Anche la Confindustria, per bocca del presidente D'Amato, ha commentato: "Sul Sud non si va nella direzione giusta". Solo il ministro Tremonti ha la faccia tosta di sostenere che per il Mezzogiorno ci sono risorse aggiuntive e maggiori investimenti, oltre al nuovo strumento in sede Cipe per rendere più flessibile l'utilizzo dei fondi disponibili. "Il Cipe gestirà il trasferimento dei fondi? Il vero problema - replica Buffardi - non è la strumentazione, ma le risorse e le idee. E nella Finanziaria non c'è né l'una né l'altra cosa. Non c'è alcun sostegno alla domanda, non c'è un'idea di sviluppo del Mezzogiorno e per far crescere l'occupazione, non c'è sostegno all'impresa. E giustamente Confindustria protesta".

C'è invece il taglio dei trasferimenti, che colpirà di più le regioni meridionali
Non c'è dubbio che la riduzione del 2% dei trasferimenti agli enti locali, accompagnata da sanzioni per chi non rispetta il patto di stabilità interno, danneggia in misura maggiore le regioni del Sud, perché da un lato dipendono di più dallo Stato e dall'altro hanno un bisogno maggiore di politiche di sviluppo. E' chiaro che il taglio dei servizi pesa di più in una Regione, come la Campania, che stava tentando di imboccare una nuova strada non solo dal punto di vista dello sviluppo economico ma anche dello sviluppo sociale.

Tremonti ha detto che il taglio dei trasferimenti è uno stimolo per le Regioni ad amministrare meglio. In pratica, ha accusato gli enti locali di essere degli spreconi
E allora verifichiamo comparto per comparto come le Regioni spendono. Faccio l'esempio del fondo nazionale per le politiche sociali (anziani, bambini, handicap). Adesso stiamo facendo partire i piani di zona sociali, sfido il governo a verificare come abbiamo speso questi soldi. In realtà i tagli ci sono, eccome. Per le politiche sociali la cifra stanziata è quella dell'anno scorso, già erosa quindi dall'inflazione. Inoltre non si capisce quali altre prestazioni sociali dovranno essere finanziate con questo fondo. Gli immigrati, ad esempio, ci rientrano o no?

Il governo però continua a imbrogliare le carte. Secondo la ministra Moratti "nella Finanziaria non ci sono reali tagli per la scuola"
E invece il taglio di 5mila docenti verrà pagato soprattutto dalla Campania, una regione che ha una fortissima dispersione scolastica, dove ci sono scuole in zone a rischio per la presenza della criminalità. La scuola non si può considerare produttiva o improduttiva in relazione a un numero stabilito studenti/insegnanti. A luglio ho scritto alla ministra chiedendo una verifica di merito, ma non mi ha neanche risposto.

Lo stesso criterio ragionieristico viene applicato alla sanità
Infatti, ci sono gli ospedali piccoli che verranno tagliati.

Eppure i governatori di centro destra, anche delle Regioni del Sud, adesso dicono che va bene così
La Conferenza Stato-Regioni l'altro giorno aveva espresso un grande allarme per i tagli annunciati. Qui si mettono in discussione i servizi pubblici essenziali, è assurdo che su questioni che riguardano tutti i cittadini ci si divida. Ma per alcuni governatori evidentemente conta di più l'appartenenza politica.


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