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Liberazione-Contratti nulli, nomine da rifare

, 40mila cattedre ancora scoperte Contratti nulli, nomine da rifare Che. Ant. Carta straccia per i pasticci dell'entourage della ministra Moratti. E' quanto valgono ora i contratti finora s...

23/08/2002
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Liberazione

, 40mila cattedre ancora scoperte
Contratti nulli, nomine da rifare
Che. Ant.
Carta straccia per i pasticci dell'entourage della ministra Moratti. E' quanto valgono ora i contratti finora sottoscritti dall'amministrazione scolastica per tappare i buchi negli organici dei docenti. A due settimane dalla riapertura delle scuole, sono 40mila le cattedre rimaste scoperte e le nomine fatte dagli uffici provinciali vanno rifatte in base a una nuova graduatoria. La sentenza del Tar del Lazio, protocollo n.7121/02, depositata martedì nelle stesse ore in cui la ministra rassicurava il popolo di Cl, ha annullato la circolare ministeriale numero 69 del 14 giugno scorso e i relativi provvedimenti, tra cui le indicazioni per la formazione delle graduatorie permanenti.
Il cambiamento riguarda i docenti abilitati nelle Ssis, le scuole di specializzazione, ai quali veniva riconosciuto da Moratti, oltre al punteggio per il perfezionamento, anche il servizio prestato nell'arco del corso di specializzazione e che invece andrebbero considerate attività di tirocinio. Un favoritismo verso gli abilitati delle Ssis che il Tar laziale (come già quello umbro su ricorso promosso dai Cobas della scuola anche a Palermo) ha contestato al ministero dell'Istruzione. E' evidente, infatti, la discriminazione verso i lavoratori precari che comunque hanno superato il concorso ordinario o riservato ma che sono poco amati dai nuovi amministratori di Viale Trastevere. Ora l'Amministrazione centrale dovrà nuovamente emanare un'altra circolare per gli uffici scolastici provinciali per rivedere tutte le posizioni e i punteggi, sottoscrivendo i nuovi contratti.

Solo pochi mesi fa, la terza sezione del Tar Lazio aveva annullato una disposizone analoga che permetteva ai docenti Ssis di cumulare ai 30 punti previsti dal titolo del corso, altri 24 per il servizio svolto durante durante i due anni di corso. Secondo i giudici, per poter sostituire a tutti gli effetti il concorso pubblico e ottenere un punteggio maggiorato, l'attività di formazione deve richiedere tempo e preparazione e, per questi motivi, non può essere compatibile con la prestazione lavorativa che quindi non va conteggiata.

"Una situazione di grave svantaggio per gli altri docenti che non possono fare affidamento sui 30 punti Ssis, ma hanno alle spalle anni di precariato", spiega Franco Carrozzo, l'avvocato patrocinante dei ricorrenti. Anche il collegio giudicante, presieduto da Roberto Scognamiglio ha ribadito che un impegno che prevede 1200 ore di formazione distribuite in due anni non potrebbe essere svolto contemporaneamente all'attività di insegnamento e, pertanto, "deve ritenersi improduttivo di punteggio utile".


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