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Liberazione-Cacciare il governo per salvare la scuola

Cacciare il governo per salvare la scuola Fin dal suo insediamento questo governo ha operato nella direzione di una dequalificazione organica del sistema dell'istruzione, in una logica mercant...

30/11/2003
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Liberazione

Cacciare il governo per salvare la scuola
Fin dal suo insediamento questo governo ha operato nella direzione di una dequalificazione organica del sistema dell'istruzione, in una logica mercantile e di privatizzazione, delineando provvedimento dopo provvedimento un vero e proprio attacco alla scuola pubblica. Nel nostro paese aumenta il numero degli studenti e paradossalmente diminuisce quello degli insegnanti. La politica di questo governo ha incentivato il precariato, ridotto drasticamente gli investimenti, gli organici, il tempo scuola, i fondi per l'edilizia scolastica. Inoltre l'Italia è il primo paese occidentale che ha previsto la riduzione dell'obbligo scolastico.
Il primo decreto attuativo della controriforma-Moratti, quello sulla scuola dell'infanzia e il primo ciclo dell'istruzione, cancella di fatto il tempo pieno per comprimere il tempo della didattica ai "livelli minimi essenziali" di cui parla la riforma e sottopone le famiglie ad una logica mercantile. Tutto spinge in direzione di una forte riduzione dei contenuti, del tempo e della qualità dell'istruzione. Verso una scuola ridotta al minimo, piegata alla cura dei particolarismi e della quale viene esaltato l'aspetto confessionale e di parte.

Siamo di fronte ad una politica doppiamente pericolosa, perché la cancellazione del tempo pieno significa anche ulteriori tagli agli organici e l'avvio di un processo di sovrannumerarietà fra i docenti di ruolo. Istituzionalizzare la precarietà dei rapporti di lavoro è del resto funzionale alle politiche neoliberiste del governo anche sulla scuola perché lascia ampia manovra, anno dopo anno, alla compressione dei tempi dell'istruzione e degli organici. Inoltre, è proprio grazie ai tagli e alla diminuzione delle risorse che la Moratti spera di poter finanziare la sua controriforma.

Lo dimostra anche questo primo decreto attuativo, che non dispone di copertura finanziaria, come ha peraltro sottolineato il sottosegretario Vegas alcuni giorni fa, rendendosi vulnerabile sotto il profilo della legittimità delle procedure legislative. Non è un punto di debolezza da sottovalutare anzi questo dà forza alla battaglia in Parlamento per chiedere il ritiro del provvedimento con le forze di opposizione che sono impegnati ad avviare un percorso di confronto sui temi della scuola dell'università e della ricerca a partire dalla legge finanziaria.

Difesa della scuola pubblica e dei principi costituzionale che la informano, lotta alla precarizzazione delle condizioni di lavoro, innalzamento dell'obbligo, generalizzazione della scuola dell'infanzia sono punti fondamentali per la realizzazione di un'alternativa alla Moratti. Per raggiungere questo obiettivo occorre ricomporre le forze che si oppongono alle politiche neoliberiste in tema di istruzione e formazione, ed estendere e radicare il movimento contro la riforma della scuola.

La giornata di mobilitazione di oggi, con le manifestazioni di Roma, Bologna e Napoli è un appuntamento di straordinaria importanza perché segna anche nell'articolazione di questa giornata un ulteriore avanzamento nella costruzione di un movimento ampio, in grado di cumulare tutte le forze di opposizione nel paese contro la riforma e in difesa della scuola pubblica, e di valorizzare significative forme di lotta dal basso come i comitati in difesa del tempo pieno. Comitati di genitori, insegnanti, studenti che a partire da Bologna rappresentano un'esperienza assai preziosa per il radicamento di questo movimento. Per questa ragione, le manifestazioni di oggi sono importanti e pertanto sommabili in una comune giornata di lotta.

Da diverse piazze e fra legittime differenze che emergono dalle piattaforme e dai vari documenti di adesione alle manifestazioni si può oggi delineare una prospettiva di crescita per questo movimento, per la battaglia di cancellazione della riforma. Riconoscere e intrecciare i percorsi e le vertenze, creare connessione e possibilità di unificazione delle opposizioni in campo è l'obiettivo che per sconfiggere la Moratti ognuno per la sua parte deve assumersi.

Questo governo vuole smantellare la scuola pubblica. Anche per questa ragione la sua cacciata è necessaria e urgente. La giornata di oggi indica la costruzione di un processo aperto per una possibile alternativa, processo che deve dispiegare un confronto fra tanti nel merito dei temi che attengono ad un nuovo progetto per la scuola pubblica. Quella di oggi è una giornata importante per il futuro della scuola italiana.



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